36 anni fa l’omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. Il ricordo di Avviso Pubblico

Il 30 aprile 1982 Pio La Torre, esempio di politica credibile e responsabile, veniva assassinato con il suo collaboratore Rosario Di Salvo da un commando di killer mafiosi.

L’eredità umana e politica di Pio La Torre è più che mai viva. L’introduzione nel codice penale dell’articolo 416bis, che definisce e sanziona l’appartenenza ad un’organizzazione di tipo mafiosa, la possibilità di sequestrare e confiscare le ricchezze illecitamente accumulate dalle organizzazioni criminali, rappresentano l’immenso lascito del suo impegno, che ha consentito nel corso di questi 36 anni di assestare colpi durissimi alle mafie.

“Per tutta una vita” – Lo Speciale di Rai Storia su Pio La Torre

Ricordare le figure di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, in un momento storico in cui la politica nazionale discute di molti argomenti, ma non di contrasto a mafie e corruzione, significa stimolare il dibattito su fenomeni strettamente connessi alla democrazia, all’economia e alla giustizia sociale nel nostro Paese.

In questa giornata così importante, alla vigilia della Festa del lavoro, anniversario di un’altra strage, l’eccidio di 11 lavoratori compiuto nel 1947 a Portella della Ginestra, prima manifestazione della violenza e degli interessi mafiosi nell’Italia repubblicana, è necessario che tutte le parti chiamate in causa – la politica, i sindacati, le associazioni, la società civile – rinnovino con forza, capacità e competenza, il proprio impegno per costruire un’Italia e un’Europa libere da mafie e corruzione.

“Occasione per rinnovare un fervido incoraggiamento per l’attività educativa e di sensibilizzazione svolta nel loro nome”, scrive Mattarella al Presidente del Centro Studi e Iniziative Culturali “Pio La Torre”, Vito Lo Monaco. Una battaglia che continua l’azione di Pio La Torre e di “tanti servitori dello Stato” contro la criminalità, afferma Mattarella nel messaggio.

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