Trentaquattro anni fa l’omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. La nota di Avviso Pubblico

Pio La Torre, esempio di vita e di politica credibile e responsabile, veniva barbaramente assassinato con il suo collaboratore Rosario Di Salvo trentaquattro anni fa a Palermo, da un commando di killer mafiosi.
Grazie a Pio La Torre nel codice penale italiano si è introdotto l’articolo 416 bis che definisce e sanziona l’appartenenza ad un’organizzazione di tipo mafioso ed è stata prevista la possibilità di sequestrare e confiscare le ricchezze illecitamente accumulate.


Oggi, ricordare Pio La Torre e Rosario Di Salvo significa impegnarsi con maggiore forza, capacità e competenza per liberare l’Italia e l’Europa dalle mafie e dalla corruzione, per costruire un mondo di pace, di inclusione e di giustizia sociale.
In questa giornata così particolare, alla vigilia del 1° maggio, Festa del lavoro, lanciamo un appello a tutte le forze politiche affinché la proposta di legge di riforma del Codice antimafia, già approvata alla Camera dei deputati, possa essere definitivamente varata in tempi rapidi anche dal Senato. In questa riforma, tra le varie misure, si prevedono delle modifiche significative in materia di gestione di beni e aziende confiscate alle mafie. Beni e aziende che costituiscono un patrimonio importante, sia dal punto di vista economico, dello sviluppo e dell’occupazione, sia per l’alto valore civile rappresentato dal loro riulizzo per finalità di carattere sociale. 


“Noi concepiamo la lotta alla mafia come un aspetto della più generale battaglia di risanamento e rinnovamento democratico della società italiana”. Questa è la strada indicata da Pio La Torre. Questa è la strada che dobbiamo tutti insieme percorrere con tenacia e perseveranza.

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