“Premio Pio La Torre”: vincono il Comune di Formigine (MO) e il Comune di Palma di Montechiaro (AG). Montà: “Contro le mafie serve la buona politica”

_DSC0144Si è svolta giovedì 15 ottobre, a Roma, alla Casa del Jazz, bene confiscato alla banda della Magliana, la Cerimonia di consegna della VI edizione del Premio Pio La Torre, promosso da Avviso Pubblico, Centro Studi Pio La Torre e Libera.

Quest’anno il Premio ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica.

Vincitori di questa edizione sono stati i Comuni di Formigine e di Palma di Montechiaro. A ritirare il premio sono stati i due sindaci, Maria Costi e Pasquale Amato.

Il Comune emiliano, lo scorso anno, ha recuperato più di 850 mila euro di tasse evase, inviando ben 500 segnalazioni qualificate all’Agenzia delle Entrate, e classificandosi al terzo posto nazionale, preceduto dai Comuni di Milano e di Bergamo. Il Comune siciliano, invece, ha segnalato due dipendenti che si sono particolarmente distinti per aver operato in un ambiente difficile e corrotto.

_DSC0176L’evento, moderato da Paolo Masini, Vicepresidente di Avviso Pubblico, è stato aperto dall’intervento di Davide Pati, membro dell’ufficio di presidenza di Libera il quale, dopo aver espresso solidarietà nei confronti del Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà, che nei giorni scorsi ha subito una pesante intimidazione, ha ricordato che per Pio La Torre, politico e sindacalista, la lotta alla mafia è stata vissuta e considerata un elemento fondamentale per la salvaguardia della democrazia del nostro Paese e per l’affermazione dei diritti di cittadini, in primis quello all’istruzione e al lavoro. “Bisogna migliorare le norme per rendere sempre più efficace la capacità di contrasto alla criminalità organizzata – ha affermato Pati – A novembre alla Camera inizierà la discussione sul disegno di legge di modifica della normativa in materia di beni e aziende confiscate ai mafiosi e la loro gestione nonché quelle riguardanti il funzionamento dell’Agenzia nazionale. Si tratta di proposte di modifica importanti che vanno approvate al più presto”.

_DSC0394A seguire il Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà: “Un presupposto fondamentale per battere le mafie è la buona politica. Pio La Torre ha fatto politica seriamente e con onestà. Noi dobbiamo portare avanti il suo impegno partendo dalla normalità e dalla quotidianità. La battaglia contro le mafie non si deve fare con i miti, gli eroi e i defunti. Abbiamo bisogno di esempi positivi nella quotidianità. Ognuno deve fare la sua parte. Gli amministratori devono mettere in pratica giornalmente i principi e i valori della Costituzione per costruire un futuro migliore per i nostri figli. Purtroppo – ha continuato Montà – oggi nel nostro Paese si dà visibilità sempre meno alla buona politica e alla buona amministrazione e sempre più alla corruzione. La buona politica e i buoni amministratori ci sono e questo Premio mira a valorizzare le tante donne e i tanti uomini che si impegnano quotidianamente e in silenzio per migliorare il nostro Paese”.

_DSC0221Prima della Cerimonia di consegna del Premio, è intervenuto anche l’assessore del Comune di Roma, Alfonso Sabella, affermando: “Io ho conosciuto la mafia degli orrori di Palermo degli anni ’90, sono entrato nei covi dei mafiosi, ho i visto i luoghi in cui la mafia ha usato la violenza, uccidendo anche giovanissimi ragazzi come Giuseppe Di Matteo. Oggi la mafia non utilizza più il kalashnikov ma le mazzette. Roma, com’è emerso dalle indagini, è una città straordinariamente corrotta. Qui le mafie hanno trovato l’humus ideale, si sono inserite in un tessuto sociale marcio”.

“L’arresto avvenuto qualche ora fa di un funzionario del Comune per corruzione in materia di appalti ha rappresentato un giorno di amarezza e di felicità nello stesso tempo. Di amarezza, perché è dimostrato che la corruzione esiste e continua ad essere praticata, di felicità perché abbiamo assistito ad una vittoria dello Stato. Infatti, siamo è riusciti ad intervenire grazie al funzionamento di determinati controlli e grazie alla collaborazione del Comune di Roma con Anac e la Procura della Repubblica. Se ognuno di noi fa la propria parte – ha concluso Sabella – i cittadini partecipando alla vita pubblica e gli amministratori svolgendo il loro compito con disciplina ed onore nel solo ed esclusivo interesse del bene comune, le cose possono cambiare. Mafie e corruzione non sono invincibili”.

_DSC0329Franco La Torre, figlio di Pio, rivolgendosi soprattutto ai ragazzi ha sottolineato che “tutto parte da noi, dalla nostra azione quotidiana, sia come cittadini sia come elettori. Tutti noi dobbiamo contribuire a far conoscere e a valorizzare esperienze di cittadinanza attiva e responsabile e ad esserne parte”.

 

 

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