Per un’economia e un ambiente liberi dal crimine. Resoconto del secondo seminario di formazione di Avviso Pubblico, Anci Veneto e Regione del Veneto

mestre slideOggi in Provincia di Venezia, nell’auditorium del Centro Servizi di Mestre, si è tenuto il secondo seminario di formazione, intitolato “Conoscere le mafie, costruire la legalità per un’economia e un ambiente liberi dal crimine”. Il seminario si inserisce all’interno del Progetto, avente una durata biennale e articolato nell’organizzazione di sette seminari di formazione a carattere provinciale, “Conoscere le mafie, costruire la legalità”, iniziativa promossa dalla Regione del Veneto, Anci Veneto e Avviso Pubblico che si propone di fornire conoscenze e strumenti alle municipalità venete per prevenire e contrastare mafie e corruzione.

Dal rapporto Ecomafie 2013 – Legambiente risulta che il Veneto è al decimo posto nella classifica nazionale sugli illeciti ambientali accertati dalla forze dell’ordine. Nella regione sono state registrate oltre 1000 infrazioni, pari al 3,4% per cento del totale nazionale, che hanno portato alla denuncia di 1.035 persone e all’esecuzione di 213 sequestri. Nell’ambito del traffico di rifiuti illegali nel Veneto, si sono registrati episodi di corruzione, di riciclaggio di denaro sporco e collusione con persone legate al mondo della criminalità organizzata.

Ad aprire i lavori è stato l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Venezia Paolo Dalla Vecchia, il quale ha dichiarato: “Il merito di Avviso Pubblico è certamente  aver intuito da tempo l’urgenza di reclamare a gran voce onestà ed integrità nella nostra società; il nostro dovere è quello di attuarne gli insegnamenti e sostenerne l’azione”. A seguire Claudio Piron, referente regionale di Avviso Pubblico: “Avviso Pubblico è un’associazione che ha come obiettivo promuovere l’educazione civica a favore della crescita delle nostre comunità. Emergono dalla stampa numerose notizie allarmanti su questi temi e il Veneto è al centro di triangolazioni virtuose, ma anche pericolose. Dobbiamo essere consapevoli e trasmettere agli amministratori la consapevolezza della necessità di rigenerare insieme i valori che fondano una comunità: giustizia e legalità”.

pubblicoPoi ancora Maria Rosa Pavanello, Presidente di Anci Veneto e Sindaco di Mirano (VE): “Bisogna avviare un sistema di legalità anche attraverso una visione di insieme. La politica deve tornare a essere una forma di impegno per il servizio comune e la possono esercitare tutti i cittadini in un sistema di controllo diffuso. Sono dunque da sostenere convegni come questo, oltre alle iniziative di formazione alla legalità rivolte ai giovani nelle scuole”.

Dopo i saluti istituzionali è intervenuto sul tema “Le mafie in Veneto: il punto della situazione” Roberto Terzo, magistrato della Procura della Repubblica di Venezia, il quale ha dichiarato: “In Veneto c’è un’infiltrazione delle mafie, non un controllo del territorio. I mafiosi aggrediscono gli imprenditori più deboli, i quali per risolvere una situazione di criticità economica si rivolgono alla criminalità. Per tutelare l’economia sana bisogna ripristinare il falso in bilancio e costruire un’alleanza con i commercialisti”.

Successivamente Alessandro Bratti, Presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, ha illustrato il tema della gestione dei rifiuti nel Nord Est. “La stragrande maggioranza dei delitti legati all’ambiente, in particolare dei traffici legati ai rifiuti, sono fatti da sodalizi non mafiosi ma di imprenditori, amministratori, politici in generale e tecnici. Non è inasprendo le pene che si combatte la criminalità organizzata – ha continuato Bratti – ma semplificando la normative, facendo chiarezza sui reati da perseguire e creando un sistema di controlli indipendente ed efficace”. “Bisogna introdurre i reati ambientali nel codice penale”.

A chiudere gli interventi della mattina Alberto Vannucci, Professore di Scienze Politiche presso l’Università di Pisa e collaboratore di Avviso Pubblico, il quale ha illustrato tabelle e grafici con comparazioni nazionali e internazionali sulle strategie di prevenzione che possono e devono essere messe in campo dagli enti locali contro la corruzione. “I 60 miliardi dei costi della corruzione sono una favola poichè nessuno ha la consapevolezza vera dell’effettiva situazione non avendo dati o strumenti di analisi precisi. C’è corruzione anche per mancanza di controlli. Dove c’è corruzione c’è meno fiducia nelle Istituzioni ed n un contesto di corruzione sistemica ad essere premiati sono i peggiori. La “Carta di Avviso Pubblico” può essere uno degli strumenti per tendere al buon governo, alla buona politica e rompere quei legami, quelle reti con le organizzazioni criminali”.

A moderare il dibattito Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico.

chiusuraNel pomeriggio, i partecipanti si sono divisi in tre laboratori: il primo, condotto da Gianni Belloni, Direttore Osservatorio Ambiente e Legalità – Comune di Venezia, si è focalizzato sull’esperienza dell’Osservatorio “Ambiente e legalità”. Il secondo tavolo di lavoro è stato condotto da Alberto Vannucci sul tema della gestione del rischio corruzione: dal Piano nazionale anti-corruzione ai piani triennali per la prevenzione negli enti locali. Il terzo tavolo, condotto da Valentina Montesarchio, Vice Segretario Generale Unioncamere Veneto, ha puntato l’attenzione su come Prevenire la penetrazione criminale nell’economia e il ruolo dell’imprenditoria. I progetti di Unioncamere Veneto.

Il seminario ha registrato l’adesione di oltre 100 iscritti appartenenti a 45 enti, tra cui amministratori dei Comuni di San Donà di Piave, Camponogara, Marcon, Meolo, Povegliano Veronese, Zero Branco, Campolongo; numerosi funzionari e dirigenti pubblici degli enti territoriali; operatori di forze dell’ordine e Polizie locali, Guardia di Finanza, Questura, Procura della Repubblica; rappresentanti dell’Ordine degli Avvocati, delle associazioni di categoria, delle organizzazioni sociali ed altri soggetti che svolgono attività sui temi della prevenzione e del contrasto al crimine organizzato e della promozione della cultura della legalità.

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