La legalizzazione del gioco d’azzardo: storia, evoluzione e conseguenze. Un percorso formativo realizzato dall’OdG del Piemonte in collaborazione con Avviso Pubblico

L’Italia è un Paese che ha sempre giocato d’azzardo, ma il progressivo aumento dell’offerta di gioco lecito, impressa dalla metà degli anni Novanta, è piombata su una società impreparata a reggerne l’urto. Oggi, a distanza di oltre trent’anni dal via alla legalizzazione, la raccolta di gioco d’azzardo nel nostro Paese ha superato i 150 miliardi di euro, una cifra pari a circa l’8% del Prodotto Interno Lordo.

Tale consumo d’azzardo, sebbene frutti alle casse dell’Erario un gettito costante da oltre dieci miliardi di euro l’anno, comporta dipendenza e sovraindebitamento diffuso di centinaia di migliaia di giocatori. Vi sono inoltre profonde ripercussioni sul fronte della sicurezza e della legalità, essendo diversi giochi d’azzardo messi a profitto da organizzazioni criminali, anche infiltrando il comparto legale a scopo di riciclaggio. In definitiva, la legalizzazione del gioco d’azzardo ha avuto e sta avendo profonde ripercussioni nel nostro Paese, che devono essere analizzate a fondo per essere correttamente raccontate sui mezzi di informazione.

Per questa ragione l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, in collaborazione con Avviso Pubblico, ha ideato e organizzato un percorso formativo rivolto ai propri iscritti – valido per la formazione obbligatoria – che si svolgerà nei primi mesi del 2026 fra Torino, Cuneo e Vercelli.  

Il primo appuntamento è in programma il 15 gennaio a Torino a palazzo Ceriana Mayneri, sede del Circolo della Stampa.  In questo incontro verranno descritte le tappe che hanno portato l’Italia a diventare il primo Paese europeo per consumo d’azzardo, gli scenari e le motivazioni che hanno condotto a determinate decisioni da parte dei governi, le conseguenze di tali scelte. Verranno inoltre evidenziati gli errori che si compiono generalmente nella narrazione giornalistica del fenomeno. Interverranno Stefano Tallia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte; Renato Pittalis, Vicepresidente di Avviso Pubblico; Paolo Jarre, già direttore del Dipartimento di patologia delle dipendenze dell’Asl Torino 3; Giuseppe Legato, giornalista de “La Stampa” e Claudio Forleo, giornalista e responsabile dell’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico.

Nel corso del secondo appuntamento, che si terrà a Cuneo l’11 febbraio presso la sede provinciale della Confindustria, sarà raccontato il Disturbo da gioco d’azzardo, cosa lo innesca, cosa comporta, quali ripercussioni e come raccontarlo. Ne sarà analizzato l’aspetto culturale, oltre che l’impatto sociale e soprattutto familiare.  Infine, nel corso del terzo appuntamento, che si terrà a Vercelli il 18 marzo presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, si affronterà il tema dello sfruttamento del settore (e dei giocatori)  da parte delle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Il gioco d’azzardo, secondo la definizione che ne ha dato la Direzione Investigativa Antimafia, è infatti funzionale alla penetrazione e al radicamento dei clan su un territorio.

I giornalisti potranno iscriversi agli incontri attraverso la piattaforma www.formazionegiornalisti.it  

Scarica il programma dei tre appuntamenti

 

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