IL 22 MAGGIO A BOLOGNA VA IN SCENA L’INGANNO, UNO SPETTACOLO DI ALESSANDRO GALLO

Lunedì 22 maggio alle 21, presso la Libreria sociale Caracò, in piazza Giovanni XXIII a Bologna, andrà in scena lo spettacolo “L’inganno” di e con Alessandro Gallo. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Caracò di Bologna e Avviso Pubblico.

L’ingresso è aperto e libero, fino a esaurimento posti.

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In occasione del tentunesimo anniversario della Strage di Capaci, vogliamo ricordare tutte le vittime innocenti di mafia che hanno lottato per rendere il nostro paese migliore e più libero”, scrivono gli animatori di Caracò. “Lo faremo – spiegano – con questo spettacolo teatrale, per dare voce alle vecchie e nuove resistenze e per ribadire che la lotta alle mafie è un esercizio quotidiano“.

L’iniziativa “L’inganno” si inserisce nell’ambito del progetto del Treno della Barca, promosso dal Settore Biblioteche e Welfare Culturale/Patto per la lettura di Bologna, Settore Cultura e Creativita del Comune di Bologna, Quartiere Borgo Panigale-Reno e Fondazione per l’Innovazione Urbana. II progetto e cofinanziato dall’Unione europea, Fondo Sociale Europeo, Proramma Operativo Citta Metropolitane 2014 – 2020.

lo spettacolo

In scena un uomo e la sua biografia fatta di continui inganni e di menzogne alla quale attraverso il teatro ne restituirà una dignità mancata. Tratto da una storia vera. Alessandro Gallo continua la sua strada verso la narrazione dell’educazione criminale. Partendo dal suo vissuto disegna, con ironia, rabbia e dolore i volti di una Napoli madre-coraggio che si scontra, quotidianamente, contro il peso claustrofobico di un familismo che trasforma la bellezza dei vincoli solidali tra famiglie in comportamenti omertosi, in silenzi e sguardi dalle sfumature mafiose.

Il legame di sangue diventa un vincolo, una cerniera arrugginita che ne ostacola l‘ingresso di un qualcosa o di un qualcuno, uomo o divino che sia, che ne voglia riscrivere un cambiamento. Una biografia che si annoda tra due dimensioni nelle quali il protagonista e costretto a muoversi con parsimonia: la dimensione narrativa che si affida all’esercizio democratico della denuncia contro le mafie e una dimensione onirica di contatto e di scontro con un piccolo branco di corpi che ne vorranno impedire la narrazione stessa.

Lo spettacolo è stato finalista al Premio Scenario 2019, Premio Mauro Rostagno 2020 per il teatro d’impegno civile.

 

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