Caporalato e diritti negati. Luca Pernice racconta “Schiavi d’Italia” su #Contagiamocidicultura

Questa settimana #Contagiamocidicultura si mette in viaggio dentro uno dei luoghi dimenticati e rimossi d’Europa, dentro il quale giorno dopo giorno c’è chi prova a strappare pezzi di dignità e speranza. Con Schiavi d’Italia – Caporalato, diritti negati e speranza in uno dei ghetti più grandi d’Europa” (Edizioni Paoline, 2024), Luca Maria Pernice, giornalista e scrittore, ci accompagna nel ghetto pugliese di Borgo Mezzanone, tra Foggia e Manfredonia. Qui vivono circa duemila braccianti, in gran parte provenienti dal Nord Africa.

«In questo luogo off-limits – dice Luca Pernice – ho raccontato le disastrose condizioni di vita nella baraccopoli e ho parlato con molti di questi migranti. Tante le storie che si sono incrociate, tanti i racconti e i ricordi, i paesi di origine, la povertà disumana e le guerre, il duro lavoro nei campi, spesso fatto di dodici ore al giorno per pochi euro, i molti sogni infranti».

Il volume dà voce a donne e uomini che l’autore definisce «schiavi del XXI secolo», vittime di traffici di esseri umani e di un sistema di caporalato che calpesta i diritti fondamentali. Ma tra le pagine non c’è solo denuncia: emerge anche la speranza di una vita libera, dignitosa, che può diventare concreta grazie al contributo della società civile e alla responsabilità di ciascun cittadino.

«Situazioni come quelle descritte in questo libro sono possibili perché, a più di settantacinque anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, ci sono ancora vite che valgono meno di altre. Ci sono ancora persone considerate meno umane di noi. Questo si chiama razzismo», sottolinea il fondatore del Gruppo Abele e di Libera don Luigi Ciotti, che ha firmato la prefazione al libro.

Un male che «ci illudevamo di esserci lasciati alle spalle dopo i drammi del colonialismo, dello schiavismo e della Shoah e che invece tuttora serpeggia nella nostra società determinando comportamenti individuali e anche scelte politiche che sono indegni per un paese civile», insiste l’autore.

“Schiavi d’Italia” è un libro che ci costringe a guardare in faccia una realtà cruda, ma allo stesso tempo ci mette di fronte alla responsabilità di provare a trasformare l’indignazione in un’esigenza di cambiamento. Il libro, avverte ancora Luca Pernice, «vi mette in dialogo con coloro che pensavamo di non poter mai ascoltare e vi restituisce gli uomini, le donne che abitano nel ghetto di Borgo Mezzanone, intatti nella loro umanità, più che mai credibili nella loro richiesta di dignità e diritti».

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