Duecentomila persone hanno preso parte sabato 21 marzo alla ventesima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico. Insieme a circa 600 famigliari, hanno sfilato nel corteo oltre 200 amministratori locali di tutta Italia, molti dei quali aderenti ad Avviso Pubblico, che hanno indossato le fasce tricolori ed hanno portato i gonfaloni delle loro città.
Nel suo intervento dal palco di Piazza 8 agosto, Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico, rivolgendosi ai familiari delle vittime ha affermato: «Da anni marciamo con voi e vi siamo vicini nella sofferenza, ma anche nel bisogno di verità e giustizia che accompagna le vostre storie. Noi ci impegniamo a portarle dentro nel nostro agire quotidiano, con quel senso di disciplina e onore che ci viene chiesto dalla Costituzione».
«Oggi questa piazza deve dire per l’ennesima volta con grande forza basta all’illegalità e alle mafie – ha continuato Montà – Per questo alla politica e alle istituzioni chiediamo cose serie e semplici: abbiamo bisogno che vengano approvate rapidamente le leggi di riforma contro la corruzione, il falso in bilancio e la prescrizione. Abbiamo bisogno di buone leggi per essere credibili. Non è accettabile che nel nostro Paese siano sempre i furbi a farla franca a discapito delle persone oneste che hanno perso la vita per aver scelto di stare dalla parte della legalità».
«E’ necessario un impegno serio da parte di chi amministra le istituzioni e fa politica – ha continuato Montà – Abbiamo bisogno di restituire ai cittadini la credibilità della politica e delle istituzioni. Tutti i giorni siamo attraversati da scandali e da comportamenti che allontanano i cittadini dalle istituzioni e dalla vita democratica. Non è tutto malaffare e noi siamo qui a dimostrarlo.
Dopo vent’anni rinnoviamo quel patto che aveva portato alla nascita di Libera e di Avviso Pubblico e a quella mobilitazione sociale e civile che ha consentito di fare della memoria un impegno serio – ha concluso il Presidente di Avviso Pubblico – Quel patto vuol dire rendere effettiva la nostra Costituzione e quei diritti che le mafie e l’illegalità ci negano tutti i giorni. Viva il 21 marzo, viva la Repubblica Italiana».
Dal palco di Bologna, alcuni amministratori locali di enti aderenti ad Avviso Pubblico – Piero Gurrieri, Fosca Nomis, Maria Antonietta Sacco, Antonella Micele, Nadia Monti, David Gentili, Virginio Merola, Jessica Crosara – hanno letto alcuni dei nomi delle vittime innocenti delle mafie e, quest’anno, anche quelli delle stragi di Ustica e della stazione di Bologna.
La Giornata si è conclusa con l’intervento del Presidente di Libera, Don Luigi Ciotti: «Le mafie si possono raccontare, studiare, analizzare ma è difficile capirle fino in fondo senza aver ascoltato il dolore e le fatiche dei tantissimi familiari delle vittime innocenti delle mafie. Non basta una targa, una piazza, una manifestazione. Questi nomi ci devono scavare dentro per darci forza e determinazione».
«La corruzione è diventata la più grave minaccia alla democrazia, l’avamposto delle mafie. Perchè le mafie vivono sempre più in mezzo a noi, c’è un’occupazione mafiosa. Per questo c’é bisogno di una nuova comprensione delle mafie, un nuovo processo di liberazione dalla presenza criminale, una resistenza etica, sociale, politica».
Nell’invitare ad «essere capaci di distinguere e non confondere» anche in riferimento ai politici, mentre nel cielo sono stati liberati più di mille palloncini bianchi, ognuno col nome di una vittima di mafia, don Ciotti ha concluso con queste parole: «Quei nomi continuano a parlarci, quelle persone non sono morte. Prestiamogli la nostra vita».
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Guarda il video dell’intervento del Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà, alla XX Giornata della Memoria e dell’Impegno: