Anticorruzione. Approvati provvedimenti importanti. Ulteriori i margini di miglioramento

Bologna gUn passo avanti per contrastare con efficacia la corruzione e la criminalità organizzata.

Il disegna di legge approvato dal Senato della Repubblica il 1° aprile 2015 è un segnale rilevante che il Parlamento e il Governo danno al paese, agli operatori giuridici ed economici, dopo la legge anticorruzione approvata nel 2012.

Due osservazioni preliminari per comprendere il valore e la portata della riforma che passa all’esame della Camera dei Deputati, si spera per una rapida e definitiva approvazione.

In primo luogo, il contesto istituzionale di riferimento.

Il testo approvato nasce infatti e si muove nell’ambito dell’iniziativa parlamentare, unifica e sintetizza il contenuto di 8 proposte di legge, a partire da quella proposta con grande saggezza e tempestività da  Pietro Grasso, appena eletto parlamentare. Il lavoro ha tenuto ovviamente conto delle proposte del Governo ma è stato condotto nella sede costituzionalmente prevista, a dimostrazione del fatto che quando c’é una forte e condivisa volontà politica, il Parlamento è in grado di esercitare con pienezza le sue fondamentali funzioni e di produrre buone leggi.

La seconda osservazione riguarda la visione d’insieme del provvedimento.

Il falso in bilancio, presupposto di innumerevoli reati contro la pubblica amministrazione e modello noto per la provvista di fondi illeciti, viene infatti qualificato di nuovo come delitto, è perseguibile d’ufficio, è punito con una pena detentiva adeguata. Dopo una stagione di disattenzione politica al problema, è questo il segnale più importante che il progetto di legge fornisce e lo fa con norme precise e condivisibili.  E’ un riconoscimento importante alla grande maggioranza degli imprenditori onesti e contemporaneamente un monito forte rivolto a chi ha sfruttato un vuoto normativo per corrompere e condizionare economicamente l’attività amministrativa.

I dodici articoli del nuovo disegno di legge contengono altre misure importanti, sintetizzabili in tre parti sostanziali, relative alle sanzioni per i delitti contro la pubblica amministrazione e per il reato di associazione mafiosa, all’introduzione di nuovi istituti sostanziali e processuali (ravvedimento operoso, riparazione pecuniaria e patteggiamento condizionato) e agli strumenti di prevenzione.

La prima parte riguarda un deciso inasprimento delle pene principali e di quelle accessorie: il disvalore della corruzione non sarà mai sottolineato abbastanza e se i processi sono, come devono essere, giusti e rapidi ben vengano pene più severe e l’allontanamento dei corrotti dal perimetro professionale e i corruttori da quello contrattuale della pubblica amministrazione.

Vista la forza invasiva e la capacità criminale delle associazioni mafiose, sempre di più operanti anche nell’area della pubblica amministrazione, é da sottoscrivere anche il contemporaneo innalzamento delle pene per i componenti, per i promotori ed organizzatori e infine per i casi di associazione armata.

L’introduzione del ravvedimento operoso di chi ha commesso reati è una innovazione positiva, come la riparazione pecuniaria obbligatoria, finalizzata a dare un ulteriore segnale sul piano della deterrenza e della funzione di prevenzione generale della pena, oltre che maggiore effettività alla sentenza di condanna.   Completa il quadro delle nuove norme ed è in linea con le precedenti il patteggiamento condizionato alla restituzione integrale del prezzo o del profitto del reato.

Sul terzo versante si stabilisce un raccordo informativo utilissimo fra Procure della Repubblica, TAR ed ANAC che dovrà poi essere gestito con una lettura attenta dei dati; l’ANAC infine estende opportunamente la sua  attività di vigilanza e controllo su una serie di contratti finora esclusi dal campo di applicazione del codice dei contratti pubblici.

Non sono comunque da tralasciare anche le indicazioni fornite dagli 8 ordini del giorno accolti dal Governo durante la discussione del disegno di legge: fra questi, due mi sembrano di particolare importanza.

Come Avviso Pubblico sostiene da tempo, occorre infatti impegnare l’esecutivo a rafforzare i controlli anticorruzione nel settore sanitario ed è ormai il tempo di introdurre anche in Italia le operazioni sotto copertura come nuovo e fondamentale strumento di lotta alla corruzione e agli altri reati contro la pubblica amministrazione.

Ma questo sposta il ragionamento su quello che ancora manca nel sistema, dal momento che queste note di analisi riguardano ovviamente soltanto quello che nel disegno di legge c’é  – e il giudizio sul lavoro del Senato è positivo – con l’auspicio di un iter dei lavori rapido e coerente nel secondo ramo del Parlamento.

Si rafforza in ogni caso l’esigenza di una rilettura complessiva e di un aggiornamento coordinato della legge anticorruzione, soprattutto nelle parti degli strumenti di prevenzione e delle misure organizzative a livello territoriale: anche su questo ci auguriamo che l’attenzione e l’impegno di Parlamento e Governo siano effettivi, tempestivi e all’altezza della sfida che i corrotti e i corruttori pongono quotidianamente alle istituzioni e alla società civile italiane.

Giuliano Palagi, Coordinatore della commissione consultiva

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