A Casal di Principe la mostra “Io Resisto”. Il sindaco Renato Natale: “I giovani sono i nostri Partigiani della Legalità”

Ritratti. Ben 250 realizzati attraverso giochi di luci ed ombre per raccontare un territorio che resiste. Volti noti e di gente comune che hanno fornito, e forniscono, un contributo alla costruzione di un’alternativa alle logiche criminali. A loro è dedicata “Io Resisto. Mostra della resistenza e dell’impegno civile,  inaugurata lo scorso 3 dicembre  presso il bene confiscato “Casa don Diana” a Casal di Principe (Ce), in via Urano 18.

La mostra, che rientra nell’ambito delle attività del programma di volontariato “Identità in rete“, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e promosso dall’associazione di volontariato Sinistra Duemila, in partnership con l’associazione Jerry Essan Masslo, Arciragazzi Caserta, Foro di Giano e Scuola di Pace don Peppe Diana, è arricchita da foto e documenti della Mediateca “Don Peppe Diana”: manifesti, volantini, articoli di giornali e atti di denuncia.

Guarda il trailer della mostra “Io resisto”

“E’ un percorso avviato prima della mia elezione, patrocinato dal Comune e gestito dai giovani delle associazioni di volontariato che operano sul territorio – ci spiega Renato Natale, Sindaco di Casal di Principe e Viceprsidente di Avviso Pubblico – La mostra mira a veicolare il messaggio che questa non è una terra di camorra, ma una terra che si è opposta e ha resistito. Per questo sono in programma, nella Casa di Don Peppe Diana, numerosi appuntamenti con il mondo delle scuole. Resterà a Casal di Principe per qualche mese, ma la nostra idea è di portarla ovunque ne facciano richiesta”.

“Io resisto” è parte di un progetto più ampio?

E’ la prima tappa del progetto sul Museo della resistenza. Pensato dal Comitato “Don Diana”, si presenta come un disegno più ampio che, oltre alla mostra e alla Mediateca, si propone di offrire visite guidate e testimonianze di chi è impegnato nel sociale, di chi ha difeso il territorio dalle aggressioni mafiose. Sarà un museo itinerante, attraverso i beni confiscati alla criminalità organizzata.

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Anche la mostra è organizzata in un bene confiscato. Qual è l’attuale situazione della gestione dei beni in provincia di Caserta?

Riscontriamo gli stessi problemi che vengono registrati in molte zone d’Italia, in primo luogo difficoltà economiche e burocratiche. Questo è uno dei territori con il più alto numero di beni confiscati, numero destinato ulteriormente a crescere. Ma, pur non negando le difficoltà, vanno ricordate alcune eccellenze nel riutilizzo sociale dei beni sottratti alla camorra, grazie soprattutto all’interesse e all’impegno delle associazioni che operano sul territorio.

Può farci qualche esempio?

La NCO, Nuova Cucina Organizzata, gestita da una cooperativa sociale che offre lavoro a soggetti svantaggiati e realizza prodotti a chilometro zero; il centro di assistenza alle famiglie con figli autistici, gestito in un bene confiscato al boss Francesco “Sandokan” Schiavone; il centro rivolto alle donne vittime di violenza e tanti altri ancora. Le esperienze positive non mancano, ma si può fare di più superando alcune delle criticità prima accennate, in primo luogo la mancanza di risorse economiche destinate agli Enti locali.

La Casal di Principe del 2016 è una terra diversa da quella degli anni Ottanta e Novanta. Come si declina oggi il termine “resistenza”?

Una volta ci si opponeva a gruppi armati, oggi si difende il territorio da un eventuale ritorno di poteri arroganti e criminali. Oggi si resiste confermando i valori della legalità e della solidarietà, proponendo economie alternative come quelle che si stanno affermando nella gestione di alcuni beni confiscati. Non siamo tanto resistenti, quanto “partigiani della legalità” che puntano a confermare una cultura diversa da quella criminale.

La presenza di tanti giovani fra i “partigiani della legalità” infonde ottimismo

Pochi giorni fa è stato organizzato in Comune un incontro sul rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione: la sala era piena di ragazzi e ragazze. E’ un sintomo di interesse, di partecipazione e si lega alle attività di volontariato e ai progetti delle cooperative sociali che non sono solo portatrici di valori, ma di lavoro. Possiamo contare su solide fondamenta.

Per ulteriori informazioni sulla mostra clicca qui

Renato Natale al convegno internazionale sulle infiltrazioni mafiose: le interviste di Avviso Pubblico

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