Federica Marconcini riveste il ruolo di assessore alle Politiche giovanili, Pari opportunità e all’associazionismo del Comune di San Giorgio Bigarello, ente socio di Avviso Pubblico in provincia di Mantova. Lo scorso 4 dicembre 2018 l’assessore Marconcini è stata eletta Coordinatrice per la provincia di Mantova di Avviso Pubblico. L’abbiamo intervistata per conoscere gli obiettivi del suo mandato e descrivere l’impegno per cittadinanza responsabile promosso dal Comune di San Giorgio Bigarello.
Assessore Marconcini, quali sono i principali obiettivi che intende perseguire nel ruolo di coordinatrice di Avviso Pubblico per la provincia di Mantova?
Prima di tutto spero di poter essere all’altezza di questo incarico, che ritengo carico di significato e responsabilità. Ho partecipato agli incontri del coordinamento mantovano di Avviso Pubblico sempre con entusiasmo e curiosità. Gli obiettivi che intendo proseguire, in collaborazione con gli altri amministratori, sono quelli di cercare di attivare iniziative, incontri, percorsi utili a divulgare e a far conoscere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, mettere in rete scambi, esperienze ed informazioni nel contrasto alla criminalità e alle diverse forme di illegalità.
Quali iniziative crede siano più efficaci, in relazione al territorio, per raggiungere questi scopi?
Ritengo che il modo più giusto per raggiungere questi obiettivi sia quello di far capire ai mantovani l’effettivo stato delle cose nella nostra provincia, avendo la forza di descrivere come la criminalità organizzata sia così a contatto con le nostre attività quotidiane. Uno degli strumenti più importanti per combattere la mafia è quello della parola. La conoscenza può fare molto nella lotta alla criminalità. Ricordo una frase di Saviano che considero perfetta per inquadrare il concetto: “La parola deve diventare realmente efficace contro le mafie, non deve concedere tregua”.
Qual è l’esperienza del Comune di San Giorgio sui temi della prevenzione e del contrasto a mafie e corruzione?
Anche nel nostro Comune purtroppo la criminalità organizzata si è fatta sentire. Si sono verificati diversi arresti di presunti componenti di ‘ndrine calabresi. Come Comune abbiamo sempre cercato di essere molto attenti sui temi della prevenzione e del contrasto a mafie e corruzione. Per questo motivo siamo, dal 2005, soci di Avviso Pubblico. Sono stati organizzati diversi eventi sul territorio, ultimo in ordine di tempo un incontro-dibattito alla presenza, tra gli altri, del Procuratore della Repubblica della DDA di Brescia. C’è sempre bisogno di raccontare e di parlare delle mafie, proprio per far si che la gente apra gli occhi, che nessuno possa ancora dire “io non so nulla”. Altre iniziative sono in cantiere e, con l’aiuto del Coordinamento provinciale, riusciremo a realizzare sui nostri territori azioni e progetti per coinvolgere sempre più persone. Ritengo fondamentale riuscire ad interessare i giovani su questo tema: l’educazione alla legalità deve essere un impegno prioritario affinché possa mettere radici nel loro pensiero e nella loro cultura.
Nel 2017 la sentenza del processo Pesci ha comminato le prime condanne al 41bis nella provincia di Mantova. Cosa ha rappresentato per il territorio?
In una città come Mantova dove era impensabile parlare di mafie, dove non si era mai percepita la pericolosità del fenomeno mafioso, con il Processo Pesci i mantovani hanno iniziato a prendere coscienza che la mafia, in particolare la ‘ndrangheta, si è infiltrata ovunque nel nostro territorio. Com’era possibile, visto che la Lombardia è considerata una delle regioni italiane con la più alta presenza della criminalità organizzata, che Mantova potesse considerarsi un’isola felice? Un processo che è servito a far aprire gli occhi a tutti quelli che avevano fatto finta di non vedere nulla, che sostenevano che tutto fosse sotto controllo e non esisteva nessun pericolo di infiltrazioni mafiose.
Con quali aspettative il suo Comune ha aderito ad Avviso Pubblico? Perché un Ente locale dovrebbe entrare a far parte della nostra Associazione?
Bisogna porci una domanda: cosa possiamo fare come cittadini per contribuire alla lotta contro la criminalità organizzata? Questo interrogativo ci ha spinto a far parte di Avviso Pubblico. Aderendo abbiamo voluto unirci ad una rete in grado di condividere ideali importanti e favorire la crescita della cultura della responsabilità.