Slot machine e sale gioco. Due sentenze del Tar Lombardia su violazione delle norme sui limiti degli orari

Come è noto, nell’ambito delle misure volte a prevenire la diffusione del fenomeno del gioco compulsivo, moltissimi enti locali hanno adottato da tempo provvedimenti di limitazione degli orari di accensione delle slot machine e delle altre attrezzature e delle sale da gioco stesse; tali provvedimenti sono di norma considerati pienamente legittimi dai giudici amministrativi, salvo nei casi in cui gli orari di apertura siano particolarmente ridotti (come nel caso delle sentenze riguardanti i regolamenti del comune di Firenze e di quello di S. Donà del Piave).

Molti dei provvedimenti adottati prevedono pene pecuniarie in caso di mancato rispetto della normativa (fenomeno che appare molto diffuso); in caso di ripetute violazioni, è prevista talora anche la sospensione dell’attività ovvero, nei casi più gravi, la decadenza dell’autorizzazione (così ad esempio il regolamento del comune di Napoli).

Il Tar Lombardia (sentenze nn. 660 e 661 del 2017) ha respinto recentemente i ricorsi di due esercenti avverso i provvedimenti di sospensione (uno di 2 giorni, l’altro di 5) deliberati dal comune di Milano a seguito dell’accertamento in diverse situazioni dell’apertura dei locali oltre i limiti di orario stabiliti dalla disciplina comunale. Nel riaffermare, in base alla giurisprudenza del Consiglio di stato, la piena legittimità delle ordinanze del sindaco sulla limitazione degli orari (nn. 63 e 65 del 2014, riportate sul sito di Avviso Pubblico, all’interno delle Buone prassi), il Tar afferma anche la legittimità della disposizione sulla sanzione accessoria della sospensione dell’attività “in caso di particolare gravità e recidiva…..qualora la violazione delle disposizioni sia stata commessa per due volte in un anno, anche se il responsabile ha proceduto al pagamento della sanzione mediante oblazione”: in base al testo unico di pubblica sicurezza, infatti, è possibile sospendere la licenza non solo nel caso di abuso del titolo ma anche per la mera violazione delle modalità di svolgimento del servizio. Nel caso specifico, trattandosi di più violazioni commesse con più azioni – come risulta dai numerosi verbali di accertamento – non può applicarsi il regime del “cumulo giuridico” tra sanzioni, che riguarda invece violazioni plurime ma commesse con un’unica azione od omissione.

Si ricorda che sul sito di Avviso Pubblico è disponibile un’ampia sezione dedicata al gioco d’azzardo, con la ricostruzione di normativa e giurisprudenza non solo per il tema delle limitazioni orarie ma anche per differenti profili (ricollocazione delle sale da gioco, requisiti delle sale da gioco, pubblicità, incentivi per gli “esercizi no slot”, campagne di sensibilizzazione e prevenzione): tra le sentenze più recenti si segnala quella del Tar Campania, che ha affermato la legittimità di gran parte delle disposizioni del regolamento del comune di Napoli.

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