“Mafie e corruzione a Nord Est. Quale prevenzione e contrasto?”. Il resoconto del seminario di Avviso Pubblico, con Anci Veneto e Regione del Veneto

DSC_0010Lunedì 9 febbraio 2015, a Treviso, presso l’Auditorium, Sede della Provincia, si è tenuto il quarto seminario di formazione, intitolato “Mafie e corruzione a Nord Est. Quale prevenzione e contrasto?”.

Il seminario si inserisce all’interno del Progetto, avente una durata biennale e articolato nell’organizzazione di corsi, convegni e sette seminari di formazione a carattere provinciale, denominato “Conoscere le mafie, costruire la legalità”, iniziativa promossa dalla Regione del Veneto, Anci Veneto e Avviso Pubblico.

Sono stati 120 i partecipanti tra amministratori, funzionari e dipendenti delle pubbliche amministrazioni, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle polizie locali, di ordini professionali e associazioni di categoria, di sindacati e associazioni.

Ad aprire i lavori è stato l’Assessore Franco Bonesso, Vicepresidente della Provincia di Treviso, il quale ha dichiarato: “Bisogna costruire una cultura della legalità. La Provincia di Treviso sta portando avanti una serie di iniziative, tra cui questa di oggi, per mettere in atto misure di prevenzione del crimine organizzato e mafioso e fornire conoscenze e strumenti per contrastare mafie e corruzione”.

DSC_0090Poi il Vicepresidente Vicario di Anci Veneto, Angelo Tosoni: “Il tema che affronteremo oggi è attualissimo e di grande importanza: trasmettere consapevolezza del problema e contrastare pratiche di un certo tipo è diventata un’urgenza dalla quale non possiamo più esimerci”.

A seguire Andrea Cereser, Coordinatore regionale di Avviso Pubblico e Sindaco di San Donà di Piave (VE), il quale dopo aver sottolineato quanto sia importante ricordarsi delle vittime di mafia per capire da dove bisogna ripartire per costruire un futuro senza mafie, ha dichiarato: “Quella di oggi è una giornata fondamentale per conoscere in modo più approfondito il fenomeno e capire quale ruolo hanno gli enti locali nella prevenzione e nel contrasto alle mafie”.

DSC_0021La prima relazione del seminario è stata svolta da Enzo Ciconte, storico, già consulente della Commissione parlamentare antimafia, il quale dopo aver evidenziato che la negazione del problema delle mafie al Nord non ha fatto altro che indebolire le regioni settentrionali, permettendo di aprire un’autostrada ai mafiosi, ha sottolineato: “Al Nord c’è una mafia silente che non ha interesse ad apparire, ma che è riuscita a far eleggere Consiglieri comunali e Sindaci – per esempio in Lombardia, in Piemonte, in Liguria – e ad inquinare ed infiltrarsi nei gangli dell’economia. Qui in Veneto la situazione è un po’ diversa, ma non per questo è una Regione immune”. “Il primo passo per riuscire a sconfiggere le mafie è imparare a conoscerle; dobbiamo dotarci di occhiali per capire cosa accade, dobbiamo avere occhi diversi rispetto al passato, perché se riconosciamo il fenomeno possiamo provare ad affrontarlo. Quindi bisogna alzare le antenne, osservare la realtà che ci circonda e porci domande”.

Successivamente Giuliano Palagi, avvocato, già direttore generale della Provincia di Pisa, ha affrontato la questione del ruolo della pubblica amministrazione e dell’importanza delle ultime riforme: “La legge 190 è molto importante, pur con tutti i suoi limiti, perché ha spostato l’attenzione, almeno sul piano culturale, sulla prevenzione. La politica sta ponendo il tema al centro della sua agenda e sta iniziando a fare delle riforme. Dobbiamo capire che per combattere la corruzione, l’approccio non può essere solo quello delle procure e della magistratura, perché sarebbe come fare un intervento chirurgico quando la malattia si è già sviluppata”.

DSC_0056“E’ necessario prevenire il problema – ha concluso Palagi – non trovare dopo delle soluzioni, e le pubbliche amministrazioni possono essere una risorsa importante in questo, per esempio nell’applicazione delle norme. Io credo infine che anche i codici etici, come la Carta di Avviso Pubblico, sono fondamentali perché questi, se creduti, sentiti e applicati, pur essendo a livello normativo deboli, possono divenire potenti strumenti culturali”.

Ha chiuso gli interventi Mario Turla, informatico ed esperto antiriciclaggio, il quale ha sottolineato quanto sia importante per un Comune contrastare l’evasione fiscale: “Mafie ed evasione fiscale sono legati: i mafiosi vogliono accumulare capitali, e per operare nell’economia legale attivano imprese che fanno da schermo alle attività illecite. Attualmente, i comuni che combattono l’evasione fiscale fanno rientrare al comune stesso il 100%. È importante che gli enti locali mettano insieme e processino con specifici software tutti i dati di cui dispongono, come ad esempio quelli relativi ad anagrafe, edilizia, dichiarazioni dei redditi, archivi speciali, licenze, isee, appalti, ecc. A quel punto, se riscontrano delle anomalie possono segnalarle all’Agenzia delle Entrate, al Uif o alla magistratura. Ricordatevi sempre che l’efficacia del controllo si concretizza anche come meccanismo dissuasore”.

DSC_0101A moderare gli interventi Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico.

Nel pomeriggio si sono invece svolti, con i relatori della mattina, tre laboratori che hanno analizzato vari studi di casi.

Il seminario si è concluso con una seduta plenaria condotta da Francesco Vignola, Formatore e collaboratore di Avviso Pubblico.

Per maggiori informazioni: http://www.anciveneto-polizialocale.it

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