Si è svolta a Bari, presso la sede della Città Metropolitana di Bari, la seconda tappa del progetto ACT NOW – Active Citizens Together Now, finanziato dall’Unione Europea, e realizzato da Avviso Pubblico con il centro di ricerca RE-ACT e con la collaborazione della Città Metropolitana.
L’incontro, dal titolo ‘Proteggere i fondi dell’UE dalla corruzione e dalle frodi. L’azione di prevenzione degli Enti locali’, ha analizzato come la corruzione, le mafie e le frodi impattano sull’economia legale, sulle istituzioni e sulla società civile.
«ACT NOW è un progetto che si propone di fornire agli amministratori pubblici, ai dirigenti e ai funzionari delle conoscenze, ma soprattutto degli strumenti e delle buone pratiche per prevenire la corruzione e le frodi. Le norme sono importanti, serve assolutamente un’azione di repressione svolta dalle forze di polizia e della magistratura, ma serve una grande attività di prevenzione: il che vuol dire tanta formazione per gli amministratori pubblici, dirigenti e funzionari ma anche il richiamo ad una forte partecipazione dei cittadini perché avvenga un cambio culturale – ha dichiarato il Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani -. Lo facciamo anche qui a Bari in un territorio importante ma delicato, dove si è registrato un aumento delle operazioni finanziarie sospette e una forte presenza di beni e di aziende confiscate. Segno quindi della presenza di una mafia non soltanto violenta ma anche capace di fare impresa, di una mafia banca che ricicla quantità importanti di denaro, frutto soprattutto del traffico di sostanze stupefacenti».
ACT NOW non è solo un’iniziativa formativa, ma un segnale di responsabilità collettiva. Gli enti locali non sono meri esecutori di regole: sono custodi della fiducia dei cittadini – ha aggiunto il sindaco della Città metropolitana di Bari, Vito Leccese -. Con il Protocollo d’intesa con Avviso Pubblico, la Città Metropolitana di Bari riafferma che la legalità è il cuore dell’azione pubblica. Abbiamo aggiornato il Piano anticorruzione, rafforzato la formazione, la trasparenza e la tracciabilità delle decisioni: ora vogliamo che questo impegno diventi patrimonio condiviso da tutti i Comuni dell’area metropolitana. La trasparenza deve essere metodo di governo, non adempimento. E la giustizia, oggi al centro del dibattito, non va indebolita ma resa più vicina ai cittadini, più chiara e credibile. Uno Stato che teme la giustizia è già sulla strada dell’ingiustizia. Una democrazia che rinuncia alla verità rinuncia a sé stessa».
«Il passo in avanti che stiamo compiendo come Città metropolitana, su indirizzo del Sindaco e insieme al Segretario generale, è quello di costruire un modello organizzativo e gestionale in cui i principi di trasparenza, prevenzione della corruzione e controllo siano parte integrante del sistema stesso dell’Ente – ha proseguito il Direttore generale della Città metropolitana di Bari, Luigi Ranieri -. Il Protocollo d’intesa con Avviso Pubblico si inserisce pienamente in questa direzione. Il nostro obiettivo è garantire la massima trasparenza in tutte le attività della Città metropolitana, trasformando questo principio da semplice adempimento burocratico a vero e proprio valore guida dell’azione amministrativa. Vogliamo che la Città metropolitana sia un ente aperto al territorio, capace di promuovere la partecipazione dei cittadini come elemento distintivo e fondante della propria gestione e della propria attività amministrativa.»
Insieme a loro sono intervenuti il Procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi, la professoressa dell’Università Cattolica di Milano Nicoletta Parisi, Marianna Vintiadis, Forensic Investigations & Intelligence di RSM Italy, Vitandrea Marzano, Dirigente della Sezione Sicurezza del Cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia Sociale di Regione Puglia, Daniela Giuliani Dirigente del Servizio Affari Generali della Città Metropolitana di Bari, Nicola Capello e Lorenzo Segato, rispettivamente Direttore Operativo e Direttore Scientifico di Re-Act e il Generale della Guardia di Finanza Giovanni Salerno.
Il progetto, che coinvolgerà successivamente anche le città di Palermo (10 e 11 dicembre), Padova e Roma, dopo aver già fatto tappa a Torino per poi concludersi nuovamente nella città sabauda con una conferenza finale alla quale parteciperanno rappresentanti provenienti da diversi Paesi europei, è destinato ad amministratori locali, dirigenti, funzionari, responsabili anticorruzione e dipendenti pubblici.
Un’occasione unica di formazione intensiva e gratuita per acquisire strumenti concreti e porre le basi per la creazione di una rete europea di enti locali, disposti a collaborare per migliorare le capacità e le competenze in materia di anticorruzione e antifrode in tutti gli Stati membri dell’Unione europea.