A Casal di Principe apre una nuova Scuola materna su un terreno confiscato. L’intervista al Sindaco e Vicepresidente di Avviso Pubblico, Renato Natale

A Casal di principe oggi è stato un giorno di festa. Dopo anni di attesa, ha aperto la nuova scuola dell’infanzia, realizzata su un terreno confiscato alla camorra di oltre 1.700 metri quadrati e dedicata ad una vittima della criminalità organizzata, il carabiniere “Salvatore Nuvoletta”, medaglia d’oro al valore civile, ucciso a soli 19 anni. Abbiamo intervistato il Sindaco Renato Natale, Vicepresidente di Avviso Pubblico per saperne di più.

Sindaco, è una grande vittoria per Casal di principe…
È l’effetto dell’amore, dell’amore per la propria terra, per la propria attività. È l’effetto in particolare dell’amore del nostro Assessore all’Istruzione Marisa Diana, cugina di don Peppe, che per ben cinque anni ha lavorato per raggiungere questo obiettivo. È il risultato di tanta passione, pazienza e perseveranza.

Quando avete avviato la procedura per il riutilizzo sociale di questo bene?
Abbiamo impiegato cinque anni. Non appena ci siamo insediati, nel 2014, abbiamo subito partecipato ad una riunione, presso il ministero degli Affari regionali con alcuni funzionari del Miur, per far presente le difficoltà delle nostre strutture scolastiche. Avevamo due scuole che versavano in condizioni pietose ed erano totalmente inadeguate per i nostri bambini. Durante quell’incontro ci dissero che erano già stati stanziati dei soldi per una scuola materna a Casal di principe. Purtroppo però quella era solo una promessa, non c’era nessun atto formale.

A quel punto che avete fatto?
Abbiamo lavorato a stretto contatto con il Ministero, con non poche difficoltà, per poter avviare prima la gara e poi fare i lavori. Ogni volta che sembravamo veder la luce emergevano nuovi problemi, ma con molta pazienza abbiamo insistito e 18 mesi fa siamo riusciti finalmente a far partire i lavori. Nel giro di un anno e mezzo l’edificio è stato costruito.

Perché avete deciso di intitolare la scuola a Salvatore Nuvoletta?
Perché crediamo abbia una rilevanza particolare. Restituire un bene confiscato alla collettività e dedicarlo ad un carabiniere ammazzato dalla camorra, che ha sacrificato la sua breve vita per contrastare le organizzazioni criminali, è un forte messaggio che diamo alla comunità, pieno di significati simbolici. Abbiamo voluto dedicarla al giovanissimo Salvatore non solo attraverso una targa ma anche con un murales disegnato all’interno della scuola, in cui viene raffigurato un carabiniere bambino che offre il proprio cuore agli altri bambini.

È la seconda scuola materna che riuscite a realizzare in un bene confiscato alla camorra. Un buon risultato anche per le casse del Comune…
Con l’apertura di queste due scuole abbiamo definitivamente eliminato i fitti delle strutture provate che per l’amministrazione rappresentavano una spesa importante. Adesso abbiamo un nuovo progetto, sempre per il riutilizzo sociale di un bene confiscato, in cui vogliamo realizzare un asilo nido. Il progetto è già stato approvato dalla Regione Campania e ora siamo in attesa dei passaggi burocratici per avviare le attività di appalto e di realizzazione. Stiamo finalmente restituendo pezzi di territorio alla legalità e alla nostra collettività.

 

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