Nel corso degli anni la normativa italiana in materia di accesso è profondamente mutata: un tempo per accedere ad atti e documenti della pubblica amministrazione il cittadino doveva dimostrare l’esistenza di “interesse concreto, attuale e diretto” a quelle informazioni e l’accesso era perciò finalizzato alla tutela di situazioni giuridiche individuali. Oggi, alla luce delle più recenti novità legislative, il diritto di accesso è volto a garantire una conoscenza molto ampia dei dati detenuti dalle pubbliche amministrazioni, favorendo in tal modo la tutela dei diritti dei cittadini, la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche.
Si tratta pertanto di uno strumento molto importante, a disposizione del singolo cittadino e delle associazioni, perché consente a chiunque il diritto di accedere ai dati in possesso delle pubbliche amministrazioni, anche ulteriori rispetto a quelli oggetto specifico di obbligo di pubblicazione, con il solo limite del rispetto e della tutela di interessi pubblici e privati giuridicamente rilevanti: un nuovo modo di concepire il rapporto tra cittadini e potere pubblico, improntato alla massima trasparenza e accessibilità delle informazioni e alla partecipazione democratica.
L’attuazione concreta da parte delle singole Amministrazioni ha fatto emergere una serie di problemi interpretativi: per queste ragioni Avviso Pubblico ha ritenuto utile approfondire le modalità con cui i principi stabiliti dalle norme sono stati applicati, alla luce anche della copiosa giurisprudenza di Tar e Consiglio di Stato e delle decisioni assunte dalla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi. All’interno del sito di Avviso Pubblico sono ora disponibili alcune schede volte ad approfondire le caratteristiche dei diversi istituti, con riferimento specifico:
– ad una ricostruzione generale dell’evoluzione della normativa;
– agli aspetti organizzativi, operativi e procedurali, attraverso l’analisi puntuale delle Linee guida dell’Anac e della Funzione pubblica, con particolare riferimento alle modalità di presentazione della richiesta, agli Uffici competenti, il ruolo dei controinteressati, le diverse forme di ricorso etc.
– all’esame puntuale della giurisprudenza in materia, che ha consentito di precisare meglio le condizioni necessarie per consentire o negare l’accesso a determinate tipologie di documenti (ad esempio con riferimento ai concorsi del personale, ai rapporti di lavoro, alle procedure di appalto etc); un’attenzione specifica è dedicata all’attività di bilanciamento tra i diversi interessi e al ruolo svolto dai controinteressati;
– alle problematiche specifiche riguardanti il diritto di accesso dei consiglieri comunali nei confronti degli atti delle rispettive Amministrazioni locali, che è di norma più esteso, a tutela delle funzioni di rappresentanza ad essi attribuito;
– ai contenuti dell’ultima relazione di marzo 2018 della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi;
– alle indicazioni bibliografiche e ai siti utili in materia.