Abbiamo atteso fino all’ultimo nella speranza che la Rai questa sera non trasmettesse l’intervista a Giuseppe Salvatore Riina. Dobbiamo constatare, purtroppo che, nonostante nella giornata odierna si siano levate autorevoli voci istituzionali e, soprattutto, quelle di alcuni famigliari di vittime di mafia, i vertici della direzione generale e della principale rete del servizio pubblico hanno deliberato di non modificare il palinsesto.
Proviamo profonda indignazione e vergogna. Dopo aver trasmesso fiction che hanno raccontato la storia di persone che, con profondo senso di responsabilità, si sono impegnate per liberare l’Italia dalle mafie, dalla corruzione e dal malaffare, contribuendo in questo modo a stimolare tanti giovani all’impegno civile e, dopo aver seguito in diretta la scorsa Giornata della Memoria e dell’Impegno il 21 marzo a Messina, dove sono stati letti i nomi di quasi 1.000 persone barbaramente uccise per mano di mafia – molte delle quali morte per volontà di Salvatore Riina – questa sera il servizio televisivo pubblico darà spazio ad una persona che in passato è stata condannata per reati di mafia e che non ha mai pronunciato alcuna parola di condanna e di rottura con quel mondo.
Ci sentiamo vicini ai famigliari delle vittime di mafia, ai testimoni di giustizia e a tutti gli amministratori locali, giornalisti, sindacalisti, preti, imprenditori e persone che sono ancora oggi minacciati pesantemente dalle mafie e che, con coraggio e dignità, non si tirano indietro, continuando la loro battaglia per la ricerca della verità e l’affermazione della legalità costituzionale e della giustizia. In loro ritroviamo quella dignità che questa sera il servizio pubblico televisivo ha perso.
