Documentazione antimafia: legittima la richiesta anche per le gare sotto soglia

Nell’ambito delle norme che puntano a contrastare l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nelle attività economiche, con riferimento agli appalti pubblici, un ruolo determinante è svolto dalle informative antimafia, strumento fondamentale per il monitoraggio delle azioni dei gruppi mafiosi, redatte dalle prefetture sulla base degli elementi raccolti dall’autorità giudiziaria e dalle forze di polizia. Le informative e le certificazioni antimafia sono disciplinate dal decreto legislativo n. 159 del 2011

La giurisprudenza dei giudici amministrativi ha più volte riaffermato un principio rilevante: oltre ai casi in cui c’è comunque un obbligo di verifica dell’assenza del pericolo di infiltrazione mafiosa (ad esempio per i contratti di importo superiore a 150 milioni di euro, articolo 83 del suddetto decreto legislativo), è comunque pienamente legittima la scelta dell’Amministrazione di richiedere la documentazione antimafia per gare al di sotto di tale soglia.

L’ultima sentenza in tal senso è la numero 3300 del 2016, redatta dal Consiglio di Stato nell’aprile del 2016. I giudici amministrativi, infatti, evidenziano come la legge sia “volta ad evitare radicalmente l’erogazione di risorse pubbliche a soggetti esposti ad infiltrazioni di tipo mafioso, e che pertanto mal tollera che ciò possa avvenire solo entro determinati limiti quantitativi”.

Alla luce di questa e di altre passate pronunce, Avviso Pubblico ha inviato una comunicazione agli Enti soci, sollecitandoli ad ampliare il ricorso alla certificazione antimafia anche nei casi non obbligatoriamente previsti dalla legge. Avviso Pubblico concorda inoltre con l’esigenza di inserire nei protocolli di legalità apposite disposizioni volte ad estendere il più possibile il ricorso alle cosiddette “white list” o comunque la richiesta di verifica sull’esistenza di possibili infiltrazioni mafiose, attivando le opportune intese con la prefettura territorialmente competente, perché sia garantita comunque la massima celerità delle procedure di spesa.

Sul sito di Avviso Pubblico è disponibile un’ampia ricostruzione della normativa e della giurisprudenza sull’argomento, a cura dell’Osservatorio Parlamentare dell’associazione.

 

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