Con i magistrati torinesi nel ricordo di Bruno Caccia

TribunaleTorino26giu2015
Da sinistra, la coordinatrice di Avviso Pubblico Piemonte, Fosca Nomis, i magistrati Spataro, Maddalena, Grimaldi e Gianfrotta, la figlia di Bruno Caccia, Cristina.

Avviso Pubblico partecipa alla commemorazione dell’anniversario dell’uccisione del procuratore di Torino Bruno Caccia, ucciso dalla ’ndrangheta il 26 giugno 1983.

“Con commozione e grande partecipazione – ha dichiarato Fosca Nomis, coordinatrice Avviso Pubblico Piemonte – abbiamo oggi ricordato al Tribunale di Torino la figura di Bruno Caccia, integerrimo magistrato torinese assassinato dalla ’ndrangheta il 26 giugno 1983. Ancora oggi il lavoro e gli insegnamenti di Caccia sono più che mai attuali: nessun Comune, grande o piccolo, del Nord o del Sud Italia, è infatti immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata che, se toccata nel vivo degli interessi economici, sa colpire con spietata ferocia”.

“Ricordare Bruno Caccia è prima di tutto un dovere civico – ha aggiunto Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico -. Magistrato integerrimo, capace e dal rigore morale riconosciuto, Caccia svolse e coordinò importanti indagini sul terrorismo e sugli affari della ‘ndrangheta in Piemonte. Lo fece più di 30 anni fa,  quando molti suoi colleghi,  rappresentanti delle istituzioni e cittadini sostenevano che al Nord le mafie non esistevano.

Il ricordo del dottor Caccia deve tradursi in un impegno comune e costante per liberare il Piemonte e l’Italia dalle mafie,  dalla corruzione dal malaffare. Praticare comportamenti responsabili, rendere trasparente l’operato della politica e della pubblica amministrazione, selezionare candidati onesti e competenti da parte dei partiti,  esercitare con attenzione il diritto di voto. Ecco alcune azioni che come Avviso Pubblico sentiamo di dover richiamare all’attenzione dell’opinione pubblica e della classe dirigente italiana in questi tempi così difficili e particolari. A nome di tutta l’Associazione rivolgo un pensiero di vicinanza ai famigliari del dottor Caccia”.

 

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