CGIL, ACLI, ARCI, Avviso Pubblico, Legacoop, Libera, Centro Studi Pio La Torre e SOS Impresa sono i cofirmatari di una lettera indirizzata al Presidente del Senato Pietro Grasso, al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, al Presidente della Commissione Giustizia del Senato Nico D’Ascola, ai Presidenti dei Gruppi parlamentari al Senato e al Senatore Giuseppe Lumia, per chiedere l’approvazione definitiva e in tempi rapidi della riforma sul Codice Antimafia circa il riutilizzo a fini sociali delle aziende e dei beni sequestrati e confiscati alle mafie.
La legge, approvata l’11 novembre 2015 dalla Camera dei Deputati (la scheda di sintesi del provvedimento), giace da mesi in Commissione Giustizia al Senato. Lo scorso mese di febbraio una delegazione in rappresentanza delle associazioni era stata ricevuta a Palazzo Madama dal Presidente Pietro Grasso (clicca per saperne di più) proprio per chiedere l’approvazione della riforma.
“Dopo anni di confronto – scrivono le Associazioni nella Lettera – ci troviamo di fronte ad un testo di riforma approvato in prima lettura alla Camera che rappresenta una sintesi efficace di diverse iniziative di natura parlamentare e popolare, diffusamente apprezzato, e di cui lo stesso Governo si è fatto carico, assumendo nella Legge di stabilità 2015 alcune parti dando vita ad un fondo di garanzia dedicato. È importante che la discussione parlamentare approdi rapidamente ad una risoluzione definitiva del testo di riforma, atteso da tanto tempo. Il testo approvato alla Camera può essere migliorato e i lavori al Senato potranno provvedere in tal senso. Tuttavia sentiamo la necessità di sottolineare come la traccia che caratterizza la sintesi già disponibile e frutto di un lungo lavoro di confronto non sia stravolta in modo che, il ritorno del testo alla Camera possa consentire una definitiva approvazione”.
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Nella sezione Documentazione del sito di Avviso Pubblico sono disponibili anche schede sintetiche sulla legislazione statale e regionale in materia di beni confiscati alle organizzazioni criminali, sulle relazioni e dossier, nonché una serie di documenti, dati e informazioni sulle esperienze realizzate. Nell’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico è disponibile anche una raccolta delle interrogazioni ed interpellanze su questo tema.