Assoluzione di Carolina Girasole. Avviso Pubblico: una vicenda che deve far riflettere

20150923carolinagirasoleAccogliamo felicemente la notizia dell’assoluzione in primo grado, con formula piena, di Carolina Girasole, già Sindaco di Isola Capo Rizzuto e vice presidente di Avviso Pubblico, e del marito, dalle pesanti accuse che erano state rivolte nei loro confronti nei mesi scorsi.

Siamo prima di tutto felici per lei e la sua famiglia, poiché possiamo solo immaginare il dolore e la sofferenza vissuti in questo anno e mezzo.

La sua vicenda ci appare un’occasione importante per fermarsi a riflettere, in particolare su come il capitale di fiducia verso le istituzioni, e le persone che le rappresentano, si costruisca o si distrugga a nostro avviso troppo repentinamente.

Spesso, infatti, vediamo amici, persone che conosciamo, sindaci e amministratori trasformati in eroi per un progetto ben fatto, o per esser stati minacciati, e considerati criminali, l’attimo successivo, se coinvolti in procedimenti penali.

I giudizi si rivelano affrettati, non tengono conto delle persone, delle loro storie, usate come simboli da esibire o cancellare a seconda delle stagioni.

Lo stesso accade con la magistratura rispetto alla quale si esprime sostegno o gelida distanza, a seconda se le sentenze siano vicine o meno ai nostri pensieri, perdendo equilibrio e lucidità. La nostra profonda e convinta fiducia verso una magistratura autonoma ed indipendente non può e non deve essere sostituita da giudizi affrettati e superficiali.

Dobbiamo imparare ad aspettare, a non ergerci a giudici, consapevoli che la vita delle persone, così come quella delle nostre organizzazioni, è complessa e non può essere letta attraverso il filtro ipersemplificatore dei buoni e dei cattivi, degli schieramenti, forse neppure quando le sentenze siano passate in giudicato.

La fiducia riposta nella giustizia esercitata nelle aule dei Tribunali della Repubblica si conferma come l’unica modalità legittima di ricerca della verità, scevra da giudizi frettolosi e superficiali.

Questa vicenda ha segnato profondamente non solo la vita di due persone ma, in parte, anche quella della nostra Associazione.

Nell’immediatezza dell’arresto di Carolina Girasole, ed anche nei mesi successivi, abbiamo letto e ascoltato giudizi espressi frettolosamente e superficialmente, abbiamo assistito a cambi di atteggiamenti repentini, abbiamo visto pezzi della cosiddetta antimafia sociale animati da impulsività più che da razionalità ed equilibrio.

 

 

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