Questa sera, proprio nel giorno in cui è scomparso Matteo Messina Denaro, l’ultimo boss stragista, interverrà a Raccontiamoci le mafie l’inviato e caporedattore de La Repubblica Lirio Abbate autore di “Stragisti. Da Giuseppe Graviano a Matteo Messina Denaro. Uomini e donne delle bombe di Mafia” (Rizzoli, 2022). Lui, che nel 1992 era un giovane cronista catapultato a seguire le stragi di Capaci e via d’Amelio, da allora si è sempre occupato di mafia e corruzione lavorando per l’ANSA, la Stampa e l’Espresso, settimanale di cui è stato inviato, vicedirettore e poi direttore. Nel 2014 Reporters sans frontières lo ha inserito fra i “100 eroi dell’informazione”. Per le sue inchieste ha ricevuto minacce e vive sotto scorta.
Focus dell’evento di questa sera, che si svolgerà alle ore 21 presso la Villa Comunale di Gazoldo degli Ippoliti e in diretta web sul sito di Raccontiamoci le mafie o sul canale YouTube, le ripercussioni della scomparsa di Matteo Messina Denaro. Lirio Abbate ne discuterà con il Procuratore Capo di Lagonegro Gianfranco Donadio che in passato ha condotto delicate inchieste sulla criminalità organizzata. Modera Paolo Biondani, giornalista de l’Espresso.
La IX edizione di “Raccontiamoci le mafie”, rassegna culturale organizzata dal Comune di Gazoldo degli Ippoliti (MN) in collaborazione con Avviso Pubblico, ha preso il via nel pomeriggio di ieri. Dopo un minuto di silenzio in ricordo del Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano ha portato i saluti il Sindaco di Gazoldo degli Ippoliti Nicola Leoni, Vicepresidente di Avviso Pubblico, che ha spiegato l’attualità del tema scelto per l’edizione di quest’anno “MEDIA E MAFIE. La comunicazione come strumento di prevenzione e contrasto”.
Proprio su questo tema si sono confrontati giornalisti in prima linea contro le mafie moderati da Pierluigi Senatore, giornalista di Radio Bruno. Hanno portato le loro testimonianze Paolo Borrometi, giornalista Agi, in prima linea nel denunciare le ramificazioni della mafia a Siracusa e Ragusa, Rosaria Capacchione, cronista napoletana impegnata in inchieste di camorra sul clan dei Casalesi e Ario Gervasutti, giornalista veneto che nel 2018 quando era direttore del Giornale di Vicenza ha subito un attentato intimidatorio di stampo mafioso nella sua abitazione.
“A un certo punto – ha dichiarato Rosaria Capacchione – c’è stata un’alleanza tra giornali e forze dell’ordine. Il risultato? Un giornalismo schiavo delle veline, dei comunicati. Gli articoli sono tutti uguali. Noi facciamo un altro mestiere da quello delle forze dell’ordine: dobbiamo tornare a raccontare il territorio.”
Sulle difficoltà che incontrano oggi i giornalisti a raccontare le mafie è intervenuto Vittorio Di Trapani, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che ha sottolineato come “Nella lotta alle mafie è decisivo il ruolo dell’informazione che per svolgere la funzione di controllo ha bisogno di essere liberata dai bavagli come le querele e le restrizioni sulle intercettazioni.”
L’evento si è concluso con la consegna di una copia della Costituzione della Repubblica Italiana ai diciottenni residenti nel Comune di Gazoldo degli Ippoliti che hanno mostrato un video da loro realizzato e dedicato all’attualizzazione di alcuni articoli della Costituzione nella loro vita quotidiana, in luoghi significativi del loro territorio, che è stato accolto con grande interesse dagli ospiti presenti.
E proprio ai ragazzi si è rivolto il giornalista veneto Ario Gervasutti invitandoli ad avere ben chiaro che “La mafia è qui, non è infiltrata, è qui tra noi, ma noi facciamo fatica a comprenderlo perché viviamo in un contesto che sembra pulito, ordinato. Nessuno è al riparo dalla contaminazione della mentalità mafiosa. La mafia non riguarda certi paesi del Sud, la mafia è un fatto sub-culturale, è una questione di civiltà e l’informazione deve offrire a voi ragazzi come a tutti i cittadini gli strumenti per sapere le cose e agire di conseguenza.”
E Paolo Borrometi proprio in merito all’articolo 21 della Costituzione ha aggiunto “L’articolo 21 sancisce il diritto del cittadino ad essere informato perché solo con l’informazione e la conoscenza sapremo scegliere da che parte stare. E il coraggio di scegliere da che parte stare non è solo quello del giornalista che fa bene il suo dovere. Anche voi ragazzi dovete avere il coraggio di ribellarvi di fronte alle piccole e grandi ingiustizie quotidiane.”
Vittorio Di Trapani, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, ricordando il giornalista Andrea Purgatori a cui l’evento era dedicato, ha a sua volta esortato i giovani diciottenni con queste parole “Mangiatela la Costituzione perché è nata grazie alla lotta di chi 75-80 anni fa aveva la vostra età e ha lottato per quella libertà che ora sono sancite negli articoli della nostra Costituzione.”
Gli appuntamenti di Raccontiamoci le mafie proseguiranno per tutta la settimana.
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