“Se diventi farfalla”: un caso esemplare di storia di un bene confiscato alla criminalità organizzata

In questo video Avviso Pubblico racconta la storia di una villa sequestrata, ben 21 anni fa, a un boss della Banda della Magliana ad Ardea, vicino Roma, ed assegnata nel 2017 ad una Casa famiglia che ospita bambini e ragazzi che hanno subito violenze.

Chiara e Francesco è l’associazione che si è fatta carico dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, abbandonato da lunghissimo tempo, ottenendo tante concrete manifestazioni di solidarietà, da parte di cittadini ed imprese locali, per far fronte ad oneri molto ingenti.

A distanza di un anno dall’avvio dei lavori, la nuova Casa ha già iniziato a funzionare, ed ora ospita 8 ragazzi, tra i 18 e 20 anni, che stanno completando gli studi oppure stanno sperimentando le prime esperienze lavorative.

Si tratta di un caso esemplare di storia di un bene confiscato alla criminalità organizzata, tra le ancora numerose  difficoltà che occorre superare per arrivare al riutilizzo sociale di questi beni.

Alla fine della scorsa legislatura, è stata approvata la riforma del Codice antimafia, che contiene al suo interno numerose disposizioni volte ad accelerare le procedure, garantire maggiore trasparenza e sostenere dal punto di vista finanziario chi si impegna nel riutilizzo dei beni confiscati. Ma ancora oggi sono molti i problemi che si le Amministrazioni locali devono affrontare.

Sul sito di Avviso Pubblico è disponibile un’ampia documentazione sulla legislazione statale e regionale in materia di beni confiscati alle organizzazioni criminali, sulle relazioni e dossier, nonché su una serie di documenti, dati e informazioni sulle esperienze realizzate. Nell’Osservatorio parlamentare è disponibile anche una raccolta delle interrogazioni ed interpellanze su questo tema presentate nella presente legislatura e in quella passata, oltre ad una sintesi del lavoro svolto nella scorsa legislatura dalla Commissione antimafia.

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