‘NDRANGHETA IN EMILIA ROMAGNA: L’ESEMPIO DEL SINDACO DI MODENA NEL CONTRASTO AGLI AFFARI DEI CLAN

Ha fermato un investimento milionario della ‘ndrangheta, bloccando l’apertura di una sala slot sulla via Emilia e denunciando ai carabinieri di essere stato avvicinato in modo anomalo. Gian Carlo Muzzarelli, Sindaco di Modena, comune ente socio di Avviso Pubblico, è un amministratore con la schiena dritta. A confermarlo anche un’indagine dell’antimafia di Bologna, nell’ambito dell’operazione ‘Perseverance’ – un filone dell’inchiesta Aemilia che ha assestato un colpo decisivo alla capacità di infiltrazione della ‘ndrangheta in Emilia Romagna. È tra le carte dell’indagine che viene fuori il nome di Muzzarelli come esempio di primo cittadino capace di dire no alle cosche e contrastare le azioni criminali sul territorio.

«In questi anni abbiamo imparato ad avere sempre le antenne ben dritte e il dialogo tra le istituzioni funziona se ciascuno fa la propria parte – spiega il sindaco Muzzarelli – A Modena il sistema pubblico c’è e sa reagire, grazie anche al confronto continuo tra Prefettura, Comune ed enti locali, Questura, Carabinieri e Guardia di Finanza. Gli anticorpi alle infiltrazioni mafiose sono qui e nella società civile, nei cittadini e nelle imprese che capiscono l’importanza di segnalare le cose… strane».

In Emilia Romagna la ‘ndrangheta ha una straordinaria capacità di rigenerarsi, moltiplicando gli investimenti e aumentando il volume d’affari. Al posto dei boss finiti in carcere ora ci sono le nuove leve al comando, che provano ad alzare il tiro. Intimidazioni, minacce e tentativi di corruzione sono all’ordine del giorno. Un territorio ricco di imprese e opportunità come quello emiliano-romagnolo attira l’interesse dei clan. Per questo c’è bisogno di istituzioni attente e capaci di mettere in campo strumenti di prevenzione e contrasto ai continui assalti dei gruppi criminali.

Appalti e gioco d’azzardo sono tra i terreni preferite dalle cosche. Regolamenti, controlli e verifiche, rispetto delle regole sono i giusti anticorpi contro l’infezione mafiosa. Negli anni abbiamo attivato strumenti per sviluppare la prevenzione e rendere più efficaci i controlli – conclude il sindaco Muzzarelli – Dal 2018, poi, è attivo anche il Tavolo della legalità, composto anche dal mondo economico, sindacale, sociale e associativo, oltre alle istituzioni. Il tavolo, anche attraverso il Centro studi e documentazione del Comune, permette di condividere dati e conoscenze per poter leggere nel modo giusto i fattori di rischio su cui intervenire con azioni di contrasto e prevenzione dei fenomeni criminali».

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