“Le infiltrazioni mafiose negli Enti Locali”: all’École française de Rome il convegno internazionale organizzato con Avviso Pubblico

Si è tenuto il 3 e 4 ottobre, presso l’École française de Rome, il convengo internazionale “Le infiltrazioni mafiose negli Enti Locali”, organizzato con la collaborazione de l’Institut français Italia, Avviso Pubblico e Université Grenoble Alpes. Nel corso della prima giornata sono state affrontate le problematiche sollevate dalla procedura di scioglimento degli Enti locali per infiltrazioni mafiose, a 25 anni dall’adozione della legge n. 164 del 1991.

ecole-de-francaise-rome-3Il video di Avviso Pubblico sulla prima giornata del convegno internazionale all’École française de Rome

Le foto di Avviso Pubblico della prima giornata all’École française de Rome

Il video integrale dell’École française de Rome

Per i saluti istituzionali sono intervenuti Fabrice Jesné, Direttore degli studi per le epoche moderne e contemporanee della École française de Rome, Benoit Tadic, addetto alla cooperazione universitaria dell’Institut français Italia, Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, e Thierry Delpeuch, ricercatore in sociologia e scienze politiche dell’Università Grenoble Alpes. L’introduzione è stata curata da Céline Torrisi, esperta in diritto francese presso l’Area di diritto comparato della Corte costituzionale italiana, e da Jacques de Saint Victor, professore di Storia del diritto e delle idee politiche dell’Università Paris 13/CNAM.

Giulio Marotta, responsabile dell’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico, ha riportato alcuni dati relativi al fenomeno: “Dal ‘91 ad oggi sono stati sciolti 271 enti locali: 49 Comuni sono stati sciolti due volte, 9 Comuni addirittura tre volte. Le province più colpite sono Napoli e Reggio Calabria, 52 amministrazioni sciolte in ciascuna delle due province. Nonostante gli studi in materia evidenzino da tempo una migrazione dei gruppi a centro-nord, dove i casi di scioglimento sono ancora estremamente limitati”. “Non sempre si scioglie il Comune più compromesso. – ha sostenuto Vittorio Mete, sociologo e ricercatore presso l’Università di Firenze – E’ uno strumento necessario ma ormai inadatto ad affrontare il problema”. Nel corso di questa sessione sono intervenuti anche Matteo Magri, professore di diritto amministrativo dell’Università di Ferrara e  Salvatore Sberna, ricercatore presso l’Istituto universitario europeo di Firenze.

“Lo scioglimento di per sé non risolve nulla. – ha dichiarato Renato Natale, Sindaco di Casal di Principe – È importante il tipo di relazione che si va a stringere con la popolazione. Il problema è quello di ricostruire una comunità alternativa per fare in modo che chi deve governare possa farlo nel rispetto delle norme e della comunità”.  “Lo Stato deve organizzarsi, deve affrontare la questione a 360 gradi. – ha detto Antonello Ardituro, membro del Consiglio Superiore della Magistratura – Non è scomparsa la camorra in quei territori ma il clan dei Casalesi si è scompaginato grazie all’arresto dei capi latitanti, l’utilizzo della normativa per il sequestro di ingenti patrimoni e il tentativo di recuperarli dal punto di vista socio economico.” Nel corso della seconda sessione sono intervenuti anche Carmen Perrotta, Direttrice della Direzione centrale per gli uffici territoriali del Governo e per le autonomie locali, e Carlo Schilardi, Consigliere di Stato.

ecole-de-francaise-rome-1La conferenza dibattito delle ore 18.00, moderata da Toni Mira, caporedattore di Avvenire, si è aperta con i saluti istituzionali da parte di Catherine Virlouvet, Direttrice dell’École française de Rome, e di Catherine Colonna, Ambasciatrice di Francia in Italia. “Avviso Pubblico affronta il tema dello scioglimento come patologia della democrazia, in quanto impedisce ai cittadini di esercitare un loro diritto. – ha esordito Roberto Montà, presiedente di Avviso Pubblico – L’infiltrazione è una situazione che in centri medi e piccoli dà l’opportunità alla mafia di amministrare. Ogni volta che un collega viene arrestato, gli enti locali perdono credibilità nei confronti dei cittadini”.

Rosy Bindi, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, si è soffermata sulle ipotesi di riforma: “Abbiamo dedicato molte energie a questo tema. Il lavoro è maturo per essere portato in Parlamento, anche perché la legge sullo scioglimento dei comuni risale al 1991 e il tema è molto cambiato da allora.” A concludere la giornata l’intervento Andrea Orlando, Ministro della Giustizia: “La mafia si presenta come un grande soggetto in grado di fornire servizi di diversa natura. Credo sia giusto iniziare a chiedersi se il problema sia il rafforzamento della mafia o l’indebolimento progressivo delle istituzioni. A mio avviso la risposta è la seconda: per fenomeni di carattere strutturale le istituzioni sono più deboli”.

La documentazione sugli Enti Locali sciolti per mafia sul sito di Avviso Pubblico

Amministrazioni sciolte per mafia: le mappe interattive

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