Il Consiglio dei ministri scioglie il comune di Sant’Antimo (Na): è il quinto Ente locale sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2020

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 37 del 16 marzo, ha deliberato lo scioglimento per diciotto mesi del Consiglio comunale di Sant’Antimo (Napoli) e il contestuale affidamento dell’amministrazione dell’Ente a una Commissione di gestione straordinaria.

Si tratta del quinto provvedimento dissolutorio adottato dal Governo nei primi tre mesi del 2020; due, invece, i decreti di proroga di precedenti scioglimenti. Negli ultimi 5 anni – dal gennaio 2015 ad oggi – sono state 87 le Amministrazioni locali sciolte per infiltrazioni mafiose. 

Gli enti la cui gestione amministrativa, durante il 2020, è stata affidata ad una commissione straordinaria sono quelli di: Scorrano (Lecce), Saint-Pierre (Aosta), Amantea (Cosenza; al secondo scioglimento dopo quello del 2008, successivamente annullato) , Pizzo (Vibo Valentia) e Sant’Antimo (Napoli; al secondo scioglimento dopo quello del 1991). 

Nel 2019 erano stati 21 gli Enti locali coinvolti dall’applicazione dello scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata: 8 in Calabria, 7 in Sicilia, 3 in Puglia, 2 in Campania e 1 in Basilicata (clicca qui per approfondire). Dal 1991 ad oggi sono stati emanati nel complesso 345 decreti di scioglimento e altri 207 di proroga di precedenti provvedimenti.

Tenuto conto che ben 68 amministrazioni sono state colpite da più di un decreto di scioglimento, gli Enti locali sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata sono stati fino ad oggi 259 (compresi un capoluogo di provincia e sei aziende sanitarie e ospedaliere).

Sul sito di Avviso Pubblico è presente un’apposita sezione dedicata a questo tema, con mappe interattive, grafici, tabelle e statistiche. Sull’Osservatorio Parlamentare sono altresì disponibili le sintesi delle ultime relazioni presentate dal Governo.

Condividi