Beni confiscati: procedure e strumenti per il riutilizzo e la valorizzazione (2025)

Da molti anni è noto come le mafie, oltre a costituire un gravissimo problema di ordine pubblico, rappresentino anche un centro di potere economico-politico rilevante nel nostro Paese.

Gli investigatori e gli studiosi avvertono della pervasività del fenomeno mafioso nell’economia italiana (e non solo): le mafie non sono un corpo estraneo a sé stante e separato dal resto della società, bensì agiscono dentro questa, in modo insidioso. I loro interessi economici, anche nell’economia lecita, occupano una parte rilevante delle loro strategie di azione.

I patrimoni accumulati dalle organizzazioni criminali sono la vera forza delle mafie e, già con le intuizioni di Pio La Torre e di Giovanni Falcone, si è compreso che per sconfiggerle è necessario colpire al cuore le loro ricchezze.

I beni sequestrati e confiscati alle mafie, rappresentando la materializzazione dei loro profitti, sono stati quindi oggetto di una disciplina specifica e di un’attenzione particolare da parte del legislatore.

Questo Vademecum nasce dalla volontà di fornire alle amministratrici e agli amministratori locali uno strumento agile e di facile consultazione per orientarsi nelle procedure, talvolta complesse, e per mettere in circolo esperienze virtuose. Restiamo convinti che il primo vaccino contro le mafie sia la condivisione delle informazioni e delle buone pratiche

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