Premessa. In materia di gioco d’azzardo, nel corso della presente legislatura, sono state attualmente presentate 24 proposte di legge (2 di queste ritirate), tra Camera e Senato (per l’elenco completo clicca qui); per 17 di esse è stato già pubblicato il testo. Si fornisce una prima illustrazione dei principali contenuti di tali proposte, in base agli obiettivi che si prefiggono.
AS 101, AC 5, AC 611: misure proibizioniste. La prima pdl (assegnata alla 1a Commissione Affari costituzionali) prevede per le slot machine il bando incondizionato nei luoghi pubblici o aperti al pubblico e nei circoli ed associazioni di qualunque specie: la violazione comporta sanzioni pecuniarie e confisca degli apparecchi. La seconda (d’iniziativa popolare ed assegnata alla VI Commissione Finanze) impone l’abolizione sic et simpliciter di ogni forma di gioco d’azzardo, ivi inclusa quella via internet o telefonia fissa. La terza proposta, di iniziativa del Consiglio regionale del Veneto (assegnata alle Commissioni riunite – VI Finanze e XII Affari sociali), stabilisce anzitutto un divieto assoluto per i giochi con puntata in denaro, fatti salvi quelli gestiti dallo Stato: le diverse forme di lotteria, le scommesse sugli eventi sportivi e il lotto (con l’unica eccezione di quello istantaneo). Si prevedono sanzioni penali e pene accessorie per la trasgressione della nuova disciplina. Infine, vengono affrontate le tematiche della cura, della prevenzione e del contrasto al gioco d’azzardo, con l’ulteriore divieto per qualsiasi forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria.
AS 305, AS 336, AS 411: misure di cura e prevenzione. I primi due progetti di legge (entrambi assegnati alle Commissioni riunite – 6a Finanze e tesoro e 12a Igiene e sanità) affrontano l’argomento anzitutto da un punto di vista sanitario, corroborando le iniziative di cura e recupero dei pazienti con la limitazione della pubblicità (vietata del tutto nel primo caso), una specifica disciplina sui locali adibiti al gioco, nonché altre previsioni volte a prevenire il GAP (disposizioni su tagliandi delle lotterie, tessera elettronica per accedere alle macchinette, poteri autorizzatori dei comuni etc.). La ratio della terza proposta (anch’essa assegnata alle Commissioni riunite – 6a Finanze e tesoro e 12a Igiene e sanità) consiste nella tutela del diritto alla salute latamente inteso. Essa è garantita attraverso il divieto di qualsiasi forma di pubblicità di giochi con vincita in denaro o altre utilità, mediante l’estensione della possibilità di impiegare agenti sotto copertura in ogni tipo di procedimento rivolto all’accertamento di fattispecie di reato nell’ambito delle attività di commercio del gioco d’azzardo, per mezzo della regolamentazione delle condizioni ambientali nelle quali si esplica il gioco, e prevedendo l’istituzione, presso il Ministero della Salute, dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave. È inoltre attribuita agli enti locali la facoltà di adottare misure più restrittive rispetto a quelle previste dalla normativa nazionale; l’accesso ai giochi viene subordinato all’utilizzo della tessera sanitaria e si introduce una prima forma di finanziamento per specifiche misure di cura e prevenzione del gioco d’azzardo patologico.
AS 390, AS 560, AS 691, AS 1072, AC 540, AC 1015: omogeneizzazione disciplina, riduzione offerta e ruolo comuni. Il primo ed il sesto progetto (assegnati, rispettivamente, alle Commissioni riunite – 1a Affari costituzionali e 6a Finanze e tesoro e alle Commissioni riunite – VI Finanze e XII Affari sociali) si propongono di uniformare la disciplina con misure aventi ad oggetto la riduzione dell’offerta complessiva del gioco d’azzardo (sale scommesse, sale giochi, sale Bingo), stabilendo limitazioni temporali all’apertura degli esercizi commerciali, una ricollocazione delle sale da gioco sul territorio nazionale sulla base del c.d. “distanziometro” e ridefinendo a tale scopo le competenze dei comuni in materia, cui, nel secondo caso, è pure consentita l’adozione di provvedimenti più stringenti. Oltre a ciò, il sesto progetto comprende statuizioni finalizzate alla prevenzione, la cura e la riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo come, in particolare: l’attuazione di un’articolata campagna di sensibilizzazione sui fattori di rischio ad opera del Ministero della Salute, accompagnata dall’istituzione di un numero verde appositamente dedicato a tale patologia; l’imposizione di vincoli quanto all’importo massimo della singola giocata e alle tempistiche di gioco. La seconda proposta (assegnata alla 6a Commissione Finanze e tesoro) è invece finalizzata alla sistematica raccolta delle disposizioni sui singoli giochi e ad un riordino del prelievo fiscale sui medesimi. Vengono così definite in un unico provvedimento misure preventive, di cura, di contenimento dell’offerta (anche mediante il divieto di pubblicità) e di contrasto all’illegalità, nonché armonizzate le prescrizioni relative al sistema delle concessioni e alla rete unitaria dei giochi pubblici, alle diverse tipologie di gioco (scommesse ippiche, lotterie, bingo etc.), al prelievo tributario e razionalizzate quelle concernenti il sistema sanzionatorio. Il terzo e il quinto progetto (assegnati, rispettivamente, alle Commissioni riunite – 6a Finanze e tesoro e 12a Igiene e sanità, ed alla VI Commissione Finanze) prevedono, come nelle prime due ipotesi, un ridimensionamento dell’offerta di gioco mediante l’adozione di nuovi criteri per l’installazione di apparecchi da intrattenimento, l’applicazione di limitazioni orarie per gli esercenti ed una più stringente regolamentazione riguardo l’ubicazione geografica dei dispositivi, nel rispetto delle opportune distanze dai luoghi considerati sensibili. Al fine di creare le condizioni per un più efficace contrasto del gioco d’azzardo patologico, viene inoltre prevista la devoluzione alle amministrazioni comunali del 30 per cento delle entrate derivanti dal prelievo erariale unico. Si limita poi il ricorso alle carte di debito per il pagamento delle giocate; e specifiche misure sono rivolte al contrasto del gioco illegale. La quarta proposta (assegnata alle Commissioni riunite – 1a Affari costituzionali e 6a Finanze e tesoro) si limita ad imporre il rispetto di precisi e dettagliati obblighi circa l’ubicazione e l’installazione degli apparecchi da gioco, ivi incluso quello relativo alle distanze dai luoghi sensibili (come pure dai luoghi che commercializzano denaro, oro od oggetti preziosi), lasciando agli esercenti la libertà di stabilire l’orario di apertura delle sale giochi e quello di funzionamento degli apparecchi, ma entro i limiti individuati dall’ordinanza comunale di riferimento e purché sia comunque ricompreso nella fascia oraria 8.00-22.00. Sanzioni amministrative, che arrivano sino alla cessazione definitiva dell’attività principale all’interno della quale sono collocati gli apparecchi da gioco, sono dirette a colpire i trasgressori.
AS 367, AS 543, AC 350, AC 778: divieto di pubblicità. I progetti prevedono un divieto totale (limitatamente ai canali audiovisivi e radiofonici nel terzo caso) per qualsiasi comunicazione commerciale sul tema. Si ricorda che la materia della pubblicità sul gioco d’azzardo è stata recentemente disciplinata dalla legge n. 96 del 2018.
AS 773 (legge approvata): scommesse sportive. Con tale disegno di legge (assegnato alle Commissioni riunite – 2a Giustizia e 3a Affari esteri, emigrazione) il Governo promuove la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione di competizione sportive fatta a Magglingen nel 2014. Essa è intesa a prevenire, individuare e combattere qualsiasi forma di manipolazione di eventi sportivi, sollecitando gli Stati ad adottare misure per evitare i conflitti di interesse tra gli operatori del settore scommesse e le organizzazioni sportive, e rivolgendosi anche alle autorità di regolamentazione di questo comparto dell’azzardo per l’intensificazione della lotta contro la frode e le scommesse illegali. Nel perseguimento di tali obiettivi, la Convenzione «associa» tutti i potenziali soggetti che operano nella lotta alle manipolazioni in oggetto, vale a dire autorità pubbliche, organizzazioni sportive e operatori di scommesse.
(Ultimo aggiornamento: 18 ottobre 2019)
(a cura di Luca Fiordelmondo, Master APC dell’Università di Pisa)