I contenuti del provvedimento. Le principali misure della legge n. 69 del 27 maggio 2015 possono essere così riassunte.

La prima parte riguarda i reati contro la pubblica amministrazione (corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per atto contrario ai doveri dell’ufficio, corruzione in atti giudiziari, indebita induzione a dare o promettere utilità, peculato, abuso d’ufficio, concussione). In particolare, l’art. 1 prevede  un inasprimento delle sanzioni con riferimento non solo alle pene principali, ma anche a quelle accessorie (con l’innalzamento del periodo di divieto di concludere contratti con la pubblica amministrazione, l’estinzione del rapporto di lavoro o di impiego in caso di pene superiori a due anni e l’aumento della durata della sospensione dall’esercizio di una professione o di un’arte). E’ previsto il ravvedimento operoso, con una riduzione della pena per coloro che si adoperano ad evitare conseguenze ulteriori o forniscono prove di reati o collaborano per l’individuazione dei responsabili.

La sospensione condizionale della pena è condizionata anche alla riparazione pecuniaria (art. 2).

Per quanto riguarda il reato di concussione (art. 317 c.p.) è esteso l’ambito di applicazione anche all’incaricato di un pubblico servizio (art. 3).

Sul piano patrimoniale, è disciplinata la riparazione del danno a vantaggio dell’amministrazione di appartenenza, ferma restando l’azione di risarcimento del danno (art. 4).

L’art. 5 inasprisce le pene per il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.).

L’art. 6 interviene sull’ipotesi del patteggiamento nei casi di reati contro la pubblica amministrazione, condizionandolo alla restituzione integrale del prezzo o del profitto del reato.

Sul piano delle misure di prevenzione, si inserisce la previsione di un coordinamento tra Autorità anticorruzione (di cui vengono estesi i compiti di vigilanza), procure della Repubblica e tribunali amministrativi regionali (artt. 7 e 8).

L’ultima parte (artt. 9 – 12) riguarda la disciplina delle false comunicazioni sociali (informazioni false ovvero informazioni omesse, la cui comunicazione è imposta dalla legge, in modo idoneo a indurre in errore i destinatari di tali comunicazioni), nel presupposto della frequente connessione della creazione di fondi neri con i delitti contro la pubblica amministrazione. Nella sostanza, il falso in bilancio, attualmente sanzionato come contravvenzione, torna ad essere un delitto, perseguibile d’ufficio, e punito con la pena della reclusione (da 1 a 5 anni). La nuova disciplina ridefinisce anche l’ambito di applicazione delle cause di non punibilità attualmente previste e l’applicazione di sanzioni pecuniarie alle società in caso di reati in materia societaria previsti dal codice civile.

Per ulteriori approfondimenti vedi il dossier predisposto dal Servizio Studi della Camera. Sullo stesso argomento sono disponibili alcuni dossier del Servizio Studi del Senato, che evidenziano anche le connessioni con l’AS 1687 (disegno di legge presentato dal Governo che tratta materia analoga) e le differenze tra le diverse proposte di legge presentate al Senato.


Gli ordini del giorno. Durante la discussione in Assemblea al Senato, il Governo ha accolto alcuni ordini del giorno (che non sono stati pertanto posti in votazione), che riguardano i seguenti temi:

  • la previsione di un Capo nel Codice penale intitolato “delitti contro l’economia nazionale” (odg G1.100 testo 2);
  • l’attribuzione all’ANAC del potere sanzionatorio in caso di violazione degli obblighi di trasparenza di cui all’art. 47 del decreto legislativo n. 33 del 2013 (odg G7.100 testo 2);
  • l’incremento delle risorse annuali assegnate all’ANAC (odg G7.102);
  • l’iscrizione alle c.d. White list come condizione necessaria per poter ottenere l’affidamento di contratti con la pubblica amministrazione (odg G7.103);
  • la revisione della disciplina sull’inconferibilità degli incarichi amministrativi per coloro che hanno ricoperto incarichi politici (odg G7.104);
  • l’intensificazione dei controlli sul rispetto della normativa in materia di corruzione e trasparenza nel comparto sanitario (odg G7.106);
  • il rafforzamento della trasparenza delle informazioni societarie, con particolare riferimento alle società quotate, alle fondazioni e agli intermediari finanziari e assicurativi (odg G8.100);
  • la possibilità di effettuare le operazioni sotto copertura di cui alla legge n. 146 del 2006 anche per i delitti più gravi commessi dai pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione (odg G1.0.304)

Notizie dell’iter. L’iter parlamentare sui progetti di legge in materia è stato particolarmente complesso. La discussione in Commissione Giustizia del Senato sulle proposte di iniziativa parlamentare è infatti iniziata nel giugno del 2013; sono state svolte anche alcune audizioni informali (con Raffaele Cantone, Presidente dell’Anca – leggi questa scheda – Francesco Greco, Presidente del gruppo di studio sull’autoriciclaggio e Roberto Garofoli, Presidente della Commissione ministeriale per l’elaborazione di misure per la prevenzione della corruzione); l’esame è stato a lungo sospeso in attesa delle proposte del Governo, che ha poi presentato gli emendamenti al testo nella seduta del 7 gennaio 2015 (alcuni dei quali ritirati nella seduta del 3 febbraio 2015) che riproducono disposizioni contenute nel disegno di legge del Governo AS 1687 del novembre 2014 (vedi infra). La proposta in merito al falso in bilancio è stata presentata solo nel marzo del 2015. Il 19 marzo 2015 l’Assemblea del Senato ha avviato l’esame del testo proposto dalla Commissione Giustizia, volto a contrastare in modo più efficace i reati contro la pubblica amministrazione ed il falso in bilancio (nel testo finale non compaiono più le norme su riciclaggio e autoriciclaggio, contenute invece nel primo testo definito dalla Commissione nel maggio del 2014). Nella sedute del 25 marzo 2015, dopo il voto contrario alle pregiudiziali di costituzionalità, si è aperta la discussione sulle linee generali (clicca qui e qui), che è proseguita anche il 26 marzo 2015 con l’esame dei primi due articoli; nella seduta del 31 marzo 2015 il Senato ha esaminato gli articoli da 3 a 7 e in quelle del 1° aprile 2015 (clicca qui e qui) il provvedimento è stato approvato.

Il progetto di legge è quindi passato all’esame della Camera (AC 3008) a tal fine la Commissione Giustizia ha iniziato l’esame il 16 aprile 2015, procedendo anche all’abbinamento delle altre proposte di legge in materia; nella seduta del 6 maggio 2015 è stato avviato un breve ciclo di audizioni, ascoltando il dott. Cantone, Presidente dell’Autorità anticorruzione ed il dott. Greco della Procura del Tribunale di Milano; nella seduta del 7 maggio 2015 sono stati ascoltati altri esperti e rappresentanti dell’Unione nazionale avvocati amministrativisti, di Transparency International Italia e di Libera. Nella seduta del 12 maggio 2015 sono stati respinti tutti gli emendamenti. La discussione in Assemblea si è svolta il 14 maggio 2015 ed il voto finale il 21 maggio 2015.

(30 maggio 2015)