Il decreto legge n. 136 del 2013 (convertito nella legge n. 6 del 2014) “Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate” contiene una serie di disposizioni per contrastare l’attività illecita delle organizzazioni criminali nello smaltimento dei rifiuti, con particolare riferimento alla cd. Terra dei fuochi, che possono essere così sintetizzate.

All’art. 3, comma 1, è introdotta nel Codice dell’ambiente (art. 256 bis) una nuova figura di reato, la combustione illecita di rifiuti, che riguarda coloro che appiccano il fuoco a rifiuti abbandonati o depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate. La pena (da 2 a 5 anni) si applica anche al reato preparatorio ovvero all’abbandono illecito di rifiuti (art. 255, comma 1, del Codice) ove finalizzato alla loro combustione illecita. Sono inoltre previste circostanze aggravanti in caso di rifiuti pericolosi o se effettuato nell’ambito di un’attività organizzata ovvero commessi in territori caratterizzati da una situazione di emergenza ambientale.

Per rendere più efficaci le misure di contrasto è prevista anche la confisca dei mezzi di trasporto utilizzati e dei terreni sui quali sono stati bruciati i rifiuti, se di proprietà dell’autore o compartecipe dei roghi illeciti.

Sono a carico dell’autore del reato gli obblighi di bonifica ambientale e di ripristino dello stato dei luoghi.

L’art. 3, comma 2 attribuisce ai prefetti delle province della regione Campania il potere di avvalersi transitoriamente di personale militare delle forze armate per le operazioni di controllo del territorio finalizzate alla prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale

L’art. 4 amplia gli obblighi di informazione a carico della magistratura in caso di reati ambientali: dovrà essere comunicato alle amministrazioni centrali e locali l’avvio dell’azione penale al fine di sensibilizzarle all’adozione dei provvedimenti di loro competenza.

Per approfondimenti consulta il dossier del Servizio Studi del Senato.