Commissione sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti: audizione del Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) – Scheda di sintesi
La Commissione parlamentare ha dedicato la seduta del 22 ottobre 2014 all’audizione del Presidente dell’Autorità anticorruzione; il Presidente dell’ANAC è stato ascoltato anche il 4 ottobre 2017. Qui di seguito sono sintetizzai i contenuti delle audizioni, ad eccezione dei temi affrontati in seduta segreta
Attività illecite nel ciclo dei rifiuti. Quello dei rifiuti è il comparto maggiormente colpito da infiltrazioni della criminalità organizzata (camorra, mafia, ‘ndrangheta), come testimoniato anche dall’elevato numero di interdittive antimafia. Tali organizzazioni vantano una notevole “specializzazione” in questo campo, e sfruttano le connivenze negli apparati pubblici (ivi incluse le società miste, sulle quali va effettuata una riflessione specifica). Si tratta di un settore che garantisce ampi margini di guadagno e consente l’impiego di impiegare personale anche in cambio di voti a favore di una o più persone.
Di recente, è stato positivamente sperimentato l’istituto del commissariamento previsto dall’art. 32 del decreto legge n. 90 del 2014, che permette di evitare l’interruzione del servizio pubblico.
Bonifiche ambientali. È molto importante bonificare le aree in cui si è verificato uno sversamento illecito di rifiuti. Il dott. Cantone giudica positiva le scelte del Governo, attraverso il c.d. “Sblocca Italia”, di centralizzare nuovamente gli interventi di bonifica (considerato che molte amministrazioni locali non hanno dato buona prova di sé) e di arrivare ad una semplificazione delle procedure, oggi troppo farraginose: per evitare illeciti in un settore così a rischio, risultano però essenziali meccanismi di massima trasparenza (a partire dai criteri di scelta delle imprese che partecipano ai lavori) ed un controllo accurato delle procedure, con particolare riferimento alle varianti e alle modifiche in corso d’opera (che spesso trovano giustificazione nella situazione di incertezza sullo stato dei suoli, ciò che rende oggettivamente difficile una progettazione accurata degli interventi). Va valutato con attenzione anche il ricorso al commissariamento, tenuto conto dell’anomalia rappresentata dal fatto che spesso il Commissario è esso stesso l’esponente dell’ente locale; la scelta del commissariamento può essere utili in situazioni locali molto variegate che necessitano un intervento unificatore.
Terra dei fuochi. Il dott. Cantone annuncia la predisposizione di nuove linee guida, molto rigorose, con particolare riguardo all’istituto delle white list, prevedendo i reati ambientali e quelli di corruzione tra i fattori ostativi all’iscrizione nelle white list. In questo modo si contrasta anche il fenomeno di quei soggetti, responsabili di attività di inquinamento, che successivamente vanno a far parte di altre società, e che verrebbero in questo modo colpiti.
Le criticità del sistema degli appalti nel settore dei rifiuti. Nell’audizione del 4 ottobre 2017 il dott. Cantone riassume l’azione svolta dall’Autorità in questo comparto, evidenziando le numerose criticità emerse: ripetute proroghe e rinnovi, ricorso massiccio a ordinanze contingibili e urgenti, mancata indizione di appalti, scarsa partecipazione alle gare, artificioso frazionamento degli appalti, individuazione di requisiti selettivi per impedire di fatto lo svolgimento di una vera e propria gara, utilizzo dell’in house non sempre corretto. Si tratta di distorsioni molto significative che possono favorire fenomeni di tipo corruttivo, specie se correlate al fortissimo interesse della criminalità organizzata nel sistema dei rifiuti, dimostrato anche dalle interdittive antimafia emesse nei confronti di alcune aziende del settore.
Il Presidente dell’Anac fornisce elementi di dettaglio sulle anomalie registratesi in alcune regioni, con particolare riferimento al Lazio, alla Toscana, alla Puglia, alla Campania, alla Sicilia e all’Emilia Romagna e sui provvedimenti assunti dall’Autorità sia per la predisposizione di nuovi bandi di gara, sia sui commissariamenti disposti.
Le proposte dell’Autorità. Proprio la rilevanza del tema ha indotto l’Anac a dedicare quest’anno un apposito capitolo al sistema degli appalti dei rifiuti nell’ambito del piano della prevenzione alla corruzione. Il dott. Cantone si sofferma sulla necessità di intervenire nel quadro di riferimento normativo, sia nazionale che regionale, caratterizzato attualmente da un sistema di regole frammentario, adeguando in alcuni aspetti il Codice dell’ambiente, su cui esprime un giudizio fortemente positivo. L’obiettivo dell’Autorità è proprio quello di definire invece delle linee guida e una serie di indicazioni che debbano essere seguite dalle Amministrazioni su tutto il territorio nazionale.
Il dott. Cantone sottolinea in particolare la necessità di rivedere il principio di prossimità dello smaltimento, che crea spesso dei veri e propri monopoli di fatto e rende impossibile lo svolgimento di gare a favore di soggetti diversi da quelli che hanno i siti di smaltimento: il caso di Roma e della ditta Colari ne è l’esempio più significativo. L’apertura del mercato accrescerebbe anche l’interesse degli operatori, che invece oggi sono restii ad investire, proprio perché il mercato è assolutamente bloccato. Il dott. Cantone accenna anche al problema di una revisione delle regole a livello europeo sulle fidejussioni e di una modifica della normativa italiana al fine di consentire un controllo dei requisiti del personale delle aziende del settore, essendosi registrata – in alcune aree – una presenza “esagerata” della criminalità organizzata tra i dipendenti.
(ultimo aggiornamento: 27 novembre 2017)