Premessa. La Commissione di inchiesta sulle mafie ha svolto un ciclo di audizioni volto ad approfondire ulteriormente le problematiche riguardanti le amministrazioni locali sciolte per mafia, già oggetto di riflessione nell’ambito della relazione dell’aprile 2016 sulla trasparenza delle liste elettorali. Il 22 giugno 2016 sono stati ascoltati i commissari ed il nuovo sindaco del comune di Platì (sciolto per due volte, nel 2006 e nel 2012); il 5 luglio 2016 è stato il turno del sindaco di Ricadi (sciolto nel 2014), mentre il 6 luglio 2016 l’ex commissario del comune di Badolato (sciolto nel 2014). Il sindaco di Badolato è stato ascoltato nella seduta del 26 luglio 2016. Nella seduta del 27 luglio 2016 sono stati auditi il commissario straordinario e la sindaca di Battipaglia. Successivamente, in data 31 maggio 2017, sono stati ascoltati i prefetti di Trapani, Reggio Calabria e Napoli (sedute in gran parte segretate) con riferimento ai territori di loro rispettiva competenza. Il 26 luglio 2017 sono stati ascoltati i sindaci di Arzano (Napoli), Monte Sant’Angelo (Foggia), Bagnara Calabra e Bovalino (Reggio Calabria), Giardinello (Palermo). Si segnala che l’11 ottobre 2017  (seduta segretata) sono stati ascoltati il Prefetto di Vibo Valentia Guido Nicolò Longo (con riferimento al comune di Nardodipace) e il Presidente della Commissione elettorale circondariale di Roma, Enza Caporale (con riguardo allo svolgimento delle procedure di formazione delle liste del municipio di Ostia). Qui di seguito sono sintetizzati i contenuti delle audizioni sulla base degli stenografici disponibili. Ulteriori riflessioni sul tema delle infiltrazioni della criminalità nelle Amministrazioni locali sono contenute nella relazione conclusiva della Commissione del febbraio 2018 (vedi in particolare la scheda Mafie e politica locale).

Il contesto di Platì e l’opera svolta dai commissari di governo. Le audizioni dei due commissari hanno evidenziato la situazione particolarmente complessa del comune di Platì, da sempre caratterizzato da un forte radicamento delle organizzazioni criminali, un tempo dedite ai sequestri di persona e poi convertite al traffico di droga e delle armi e da forme di diffusa illegalità (ad esempio l’allaccio abusivo alle condotte dell’acqua largamente praticato dai residenti). I commissari hanno denunciato l’estrema debolezza dell’amministrazione locale, anche per l’assenza di personale qualificato, e l’estrema difficoltà incontrata nell’attuazione del piano di opere pubbliche nonostante la disponibilità di significativi finanziamenti: in diverse circostanze si è verificata anche l’indisponibilità di aziende di altre aree territoriali a fornire beni e servizi in appalto, segno di un forte condizionamento da parte della criminalità locale. E si è registrato anche il rifiuto di un’associazione a prendere in comodato un bene confiscato alla mafia e ad essa assegnato. Un forte impegno è stato profuso nella organizzazione di iniziative di sensibilizzazione alla legalità, in particolare nelle scuole, al fine di realizzare un coinvolgimento positivo delle nuove generazioni.

L’audizione del sindaco di Platì. L’audizione del neo sindaco è stata incentrata sull’analisi delle dinamiche tra le diverse liste nel corso delle ultime campagne elettorali (a Platì non sono presenti le tradizionali forme di aggregazione partitica esistenti a livello nazionale) e sugli impegni assunti dal sindaco di proseguire l’opera svolta dai commissari di governo, a partire dal ricorso alla stazione unica appaltante e alle sole ditte iscritte nella white list della prefettura anche per i lavori sotto soglia: a tal fine il sindaco ha sollecitato il sostegno concreto della Commissione antimafia e di tutti gli apparati statale, a partire dalla riconferma dello staff impiegato dai commissari di governo. I componenti della Commissione hanno più volte sottolineato la necessità di porre al primo posto la lotta alla ‘ndrangheta, da perseguire anche attraverso la pubblica dissociazione da ogni forma di appoggio da parte di soggetti che hanno precedenti di natura penale o strettamente legali alle famiglie dell’ndrangheta (manifestata ad esempio attraverso la sottoscrizione delle liste o la partecipazione a manifestazioni elettorali) oltre che attraverso un’attenta verifica delle possibili infiltrazioni all’interno dell’amministrazione locale.

La gestione commissariale del comune di Ricadi. L’audizione del 28 giugno 2016 è stata incentrata sulle misure di ripristino della legalità adottate dai commissari di governo dopo lo scioglimento del comune di Ricadi, dovuto a infiltrazioni della criminalità organizzata sia tra gli amministratori locali che tra l’apparato burocratico: tra queste va ricordata la rimozione di alcuni manufatti abusivi in zone di particolare pregio turistico ed il recupero di tributi non versati: alcuni degli interventi dovranno essere portati a compimento dal sindaco neo eletto.

L’attenzione dei componenti della Commissione si è focalizzata soprattutto sull’atteggiamento della struttura amministrativa: pur essendo rimasto in larga parte inalterato, l’apparato dell’ente locale ha fornito prove di buona collaborazione, anche se con tempi di risposta spesso molto lenti, grazie anche all’impulso dato da un nuovo funzionario, assegnato al comune nel dicembre del 2014.

Un altro tema trattato è stato quello del fenomeno degli amministratori locali che risultano aver prestato servizio in differenti comuni limitrofi.

Gli impegni del sindaco di Ricadi. L’audizione del neo Sindaco, da poco insediatosi, è servita ad illustrare gli impegni della nuova Giunta, volti innanzitutto a dare attuazione ai provvedimenti avviati nella fase di commissariamento, a partire dalla demolizione di alcuni manufatti abusivi e alla revoca delle concessioni edilizie illegittime. Un’altra priorità è quella della lotta all’evasione, purtroppo assai diffusa: il recupero dei tributi non pagati permetterebbe di superare le attuali difficoltà finanziarie, tenuto conto che il comune può comunque vantare risorse significative dal turismo.  Il neo sindaco ha riaffermato l’impegno dell’Amministrazione di ricorrere sempre alle gare per l’appalto dei lavori e servizi, come già fatto nei primi atti del nuovo corso. Appare comunque importante reperire nuovo personale, in particolare per l’Ufficio tecnico e per quello finanziario e procedere all’attribuzione di nuovi incarichi (ad esempio per il piano spiagge) da effettuare comunque d’intesa con i comuni limitrofi.

Le domande della Commissione si sono incentrate soprattutto sul rinnovo dell’incarico ad un architetto e sulla nomina di un assessore (condannato in passato dalla Corte dei conti) e sulla lista civetta presente alle ultime elezioni.

La gestione commissariale del comune di Badolato. Il commissario di Governo (l’audizione è stata in parte segretata) analizza la situazione particolarmente delicata del comune di Badolato, caratterizzata da una forte presenza della criminalità organizzata (il porto di Badolato ad esempio è utilizzato per il traffico di droga) a fronte di un’amministrazione pubblica debolissima, priva di personale qualificato (in grado perciò di assumere un ruolo importante nella gestione delle procedure, evitando il fenomeno dell’avocazione delle competenze da parte dell’organo politico) e soggetta ai condizionamenti dell’ndrangheta. La gestione commissariale ha incontrato molte difficoltà per avviare un percorso di risanamento anche per i ritardi connessi all’assegnazione permanente di funzionari competenti in materia. Occorrerà verificare se la nuova giunta porterà a compimento i progetti già avviati (come quello relativo alla gestione del porto).

La situazione di Scalea. L’audizione del commissario straordinario di Scalea è servita ad analizzare le principali problematiche affrontate dopo lo scioglimento dell’ente e l’arresto di gran parte degli amministratori: la diffusissima evasione fiscale e tributaria, che è alla base  del grave disavanzo del comune, oggi solo in parte ridimensionato (mancava l’anagrafe dei contribuenti del comune); il riesame di tutte le concessioni, in particolare di quelle balneari; la gestione dei rifiuti, per la quale è stata individuata con gara una nuova ditta; l’occupazione senza titolo di fondi comunali da parte di persone legate a gruppi criminali; l’abusivismo edilizio nel compendio Campovolo; la rimozione dagli incarichi di due impiegati coinvolti nell’inchiesta giudiziaria.

Il neo sindaco di Scalea ha riaffermato la volontà di continuare il percorso di risanamento della commissione straordinaria, con particolare riguardo al recupero dell’evasione, sottolineando la necessità di ricostituire una efficiente struttura amministrativa: a tal fine sono stati avviati contatti per poter disporre di alcune unità provenienti da altre Amministrazioni.

La gestione commissariale del comune di Battipaglia. Il 27 luglio 2016 la Commissione ha ascoltato il coordinatore della commissione straordinaria per la provvisoria gestione del comune di Battipaglia (Salerno), sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2014, al termine di un periodo di 1 anno di gestione commissariale ordinaria causata dalle dimissioni del sindaco e dalle vicende giudiziarie che avevano colpito il comune. E’ stata descritta l’azione svolta dai Commissari per il pieno ripristino della legalità, con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti (indizione di una nuova gara e allontanamento del personale con legami sospetti ad organizzazioni criminali), al contrasto dell’abusivismo edilizio (con numerose ordinanze di abbattimento dei manufatti illegittimi), alle occupazioni abusive di immobili di proprietà comunale da parte di famiglie appartenenti alla criminalità organizzata, alla revisione delle concessioni demaniali (in particolare quelle degli stabilimenti balneari), al nuovo piano regolatore (realizzato con la collaborazione del gruppo G124 istituito al Senato dal senatore Renzo Piano) e alla gestione dei beni confiscati.

L’attenzione della Commissione si è soffermata soprattutto sui provvedimenti per la riorganizzazione della struttura burocratica, a partire dalla rimozione del dirigente dell’area tecnica coinvolto nell’inchiesta giudiziaria e sostituito con un dirigente di un’altra amministrazione, dall’avvio di procedimenti disciplinari e dalla rotazione degli incarichi. Purtroppo i vincoli di bilancio e le rigidità delle attuali regole in materia di pubblico impiego hanno ostacolato un più ampio rinnovamento della struttura amministrativa, come sarebbe stato necessario anche in relazione alle resistenze opposte da alcuni impiegati nella concreta attuazione delle misure deliberate dalla gestione commissariale (ad esempio per il contrasto degli abusi edilizi) e alle opacità riscontrate in diversi settori.

La Commissione ha deciso di non pubblicare per il momento il resoconto stenografico dell’audizione del neo sindaco di Battipaglia, eletto al ballottaggio il 20 giugno 2016.

La situazione nella provincia di Trapani. Il Prefetto di Trapani sottolinea la grande capacità di controllo del territorio e di infiltrazione nella pubblica amministrazione da parte delle cosche locali, nonostante i forti colpi inferti alle organizzazioni mafiose sia in termini di arresti che di misure di prevenzione patrimoniale. Ne è la riprova lo scioglimento di 6 consigli comunali (Campobello di Mazara – due volte- Partanna, Mazara del Vallo, Pantelleria, Castellammare del Golfo, Salemi) e l’istituzione di una commissione di accesso ad altri comuni: il prefetto riferisce in seduta segreta sul comune di Castelvetrano (sciolto pochi giorni dopo per infiltrazioni della criminalità organizzata nell’imminenza dee nuovo turno elettorale, ndr). Molto rilevante è tuttora il ruolo di Matteo Messina Denaro, così come devono essere accuratamente monitorati i rapporti tra massoneria e clan mafiosi. Nella provincia di Trapani sono numerose le personalità di magistratura, forze di polizia e del giornalismo soggette a vigilanza e a misure di protezione.

La situazione della provincia di Reggio Calabria. Il Prefetto fornisce una relazione riservata sulla situazione dei comuni coinvolti nelle elezioni amministrative, con particolare riferimento al comune di Bagnara Calabra. 3 di essi sono stati recentissimamente sciolti – Gioia Tauro, Laureana e Bova Marina – mentre a San Luca non si sono potute svolgere neppure quest’anno le elezioni causa mancata presentazione delle liste.

La situazione nella provincia di Napoli. Il Prefetto sottolinea l’escalation di omicidi attribuibili alla criminalità organizzata e la capacità di infiltrazione nelle Amministrazioni locali: ciò ha indotto ad incrementare il numero degli accessi affinchè, aldilà dei presupposti per lo scioglimento (verificatisi recentemente per Marano, Crispano e Casavatore), venga comunque esercitato un controllo più approfondito sull’operato degli enti locali sotto osservazione. Il Prefetto si sofferma in particolare sulla delicatissima situazione del comune di Arzano e sull’opportunità di modificare la disciplina dello scioglimento per individuare strumenti più incisivi di intervento, soprattutto per affrontare i casi più eclatanti, come quelli delle Amministrazioni sciolte più volte.

(ultimo aggiornamento febbraio 2018)