Premessa. La Commissione ha audito il 14 luglio 2015 i responsabili del Corpo forestale dello Stato al fine di approfondire le tematiche relative alla penetrazione della criminalità organizzata nel settore agroalimentare, già oggetto di analisi anche da parte della Commissione di inchiesta sulla contraffazione (leggi questa scheda). Qui di seguito sono sintetizzati gli aspetti più rilevanti trattati nel corso della seduta.

Il contesto di riferimento. Il comparto ambientale-agricolo negli ultimi 15 anni è stato oggetto di un forte interesse da parte della criminalità organizzata in ragione dei guadagni facilmente ottenibili con le attività illecite e le difficoltà di effettuare controlli sulle diverse forme di contraffazione e di frode in commercio: ciò ha portato alla penetrazione in particolare nelle filiere dell’ortofrutta e del settore oleario. In quest’ultimo comparto, si effettua l’importazione e vendita come olio italiano di prodotti di provenienza spagnola, greca e nordafricana, grazie alle c.d. imprese «cartiere», che emettono falsa documentazione sull’origine nazionale dell’olio extravergine di oliva, il quale spesso è di origine comunitaria o extracomunitaria. Si tratta di un’operazione molto difficile da contrastare sia per le carenze della normativa sia per l’assenza di metodologie certificate (come invece nel settore vinicolo).

Proposte di intervento. In primo luogo è stata sollecitata una riscrittura della normativa del codice penale, oggetto attualmente di studio da parte di un’apposita commissione presso il Ministero della giustizia per innalzare le pene e consentire l’utilizzo delle intercettazioni. Occorre poi intervenire sulla piena tracciabilità dei prodotti, in particolare per quel che riguarda i documenti di trasporto delle merci alimentari affinchè siano certificati da un organismo pubblico – come già avviene per il vino – in quanto attualmente è molto semplice eludere i controlli grazie alla doppia documentazione dei beni trasportati. Essenziale risulta disporre di metodologie di analisi codificate, che consentano di individuare tutte le forme di contraffazione e frode.

(29 luglio 2015)