Martedì 10 Giugno è stato presentato, a Roma, il Rapporto annuale dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia.
Qui il video della presentazione, il testo della relazione del Direttore della UIF, e il Rapporto completo.
Dati generali. Nel 2024 la UIF ha ricevuto oltre 145.401 segnalazioni di operazioni sospette (-3,3% rispetto all’anno precedente, in linea con la dinamica registrata nel 2023).

La riduzione è principalmente ascrivibile alla categoria di banche e poste, mentre crescono le segnalazioni del settore non finanziario (in particolare, professionisti e operatori in criptoattività). Le Pubbliche amministrazioni hanno trasmesso 1.264 comunicazioni, confermando la crescita del flusso, che resta tuttavia marginale e proveniente da pochi enti. Diminuiscono, invece, le SOS dei prestatori di servizi di gioco (-20,6%).

Sul piano territoriale, si conferma il primato della Lombardia per valore assoluto, con un’incidenza del 19,1% sul totale, seguita dal Lazio e dalla Campania. Le variazioni negative più rilevanti hanno interessato le regioni della Basilicata (-26,5%) e della Calabria (-17,7%).

Si riducono le SOS a rischio di riciclaggio basso o nullo, passate nel 2024 dal 25% al 20% del totale.
Nei primi quattro mesi del 2025 il numero di SOS ricevute si è attestato a 53.446 unità, con un aumento del 16,3% rispetto allo stesso periodo del 2024.
SOS e PNRR. Nel 2024 è aumentato il numero di segnalazioni riguardanti l’attuazione del PNRR (805 SOS a fronte delle 309 del 2023); il flusso segnaletico proviene per oltre il 90% da Pubbliche amministrazioni, sebbene concentrato su pochi enti segnalanti. Le anomalie più ricorrenti riguardano:
- l’accesso a fondi pubblici da parte di soggetti privi dei requisiti necessari o con un profilo economico incoerente;
- l’utilizzo degli stessi in maniera difforme rispetto alle finalità, spesso con la destinazione a scopi privati.
Riciclaggio, reati presupposto e criminalità organizzata. Il rischio di riciclaggio in Italia è stato definito “molto significativo”.
I reati presupposto più gravi sono stati identificati nella corruzione, nell’estorsione, nell’evasione fiscale e nei reati tributari, nel narcotraffico e nei reati fallimentari e societari. La corruzione, in particolare, rappresenta il principale strumento con cui la criminalità organizzata si insinua nelle Pubbliche amministrazioni. La prevenzione antiriciclaggio può contribuire ad accrescere la sensibilità della PA ai rischi di infiltrazione criminale, rendendola meno vulnerabile anche alla corruzione.
L’evasione fiscale e gli altri reati tributari concorrono alle attività di riciclaggio mediante il frequente ricorso a canali internazionali, alterando la concorrenza sui mercati e determinando ingiustificati vantaggi per i criminali. Il diffuso utilizzo del contante rappresenta una criticità significativa del sistema economico italiano perché riduce la tracciabilità.
La criminalità organizzata e il riciclaggio. Le segnalazioni strettamente riferibili agli interessi della criminalità organizzata sono state circa il 15% del totale, a cui si aggiunge un 18% di SOS collegate.
Circa 1/3 delle fattispecie segnalate attiene a operatività in contanti e a frodi fiscali, in cui è ricorrente il trasferimento di fondi all’estero (spesso verso IBAN virtuali). Proseguono, inoltre, i flussi segnaletici attinenti al settore del fotovoltaico e delle energie rinnovabili riferibili a imprese direttamente o indirettamente collegate ad ambienti della criminalità organizzata.
I feedback positivi da parte della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo nel biennio 2023-24 sono stati oltre 9.600, riferiti per l’87,1% a segnalazioni valutate a rischio alto e medio-alto.
Nel 2024 le prime tre province per numero di segnalazioni connesse alla criminalità organizzata sono state Milano (11,5%), Napoli (10,6%) e Roma (8,5%).
Anche nel 2024, le SOS sono state ampiamente utilizzate nell’ambito delle indagini di carattere preventivo e giudiziario:
- Misure di prevenzione: le informazioni delle SOS hanno contribuito a oltre la metà delle proposte di misure di prevenzione, per un valore dei beni sequestrati e confiscati rispettivamente di 72 e 120 milioni di euro (circa l’80% e il 76% del valore di tutti i beni sequestrati e confiscati nell’anno);
- Indagini di polizia giudiziaria: il valore dei beni sequestrati e confiscati è stato rispettivamente circa il 60% e il 55% dei beni complessivamente oggetto di provvedimenti.
La criminalità organizzata e l’infiltrazione nelle imprese legali. Sono state analizzate, in uno studio, le motivazioni che spingono le organizzazioni criminali a infiltrarsi nelle imprese legali o a cercare connessioni con queste ultime:
- Motivazioni funzionali: la criminalità organizzata utilizza le imprese per sostenere direttamente le sue attività e il riciclaggio o per assumere lavoratori allo scopo di acquisire consenso e controllo sul territorio;
- Motivazioni competitive: relative a imprese che traggono vantaggio dalle attività criminali, incrementando la loro competitività e garantendo ulteriori profitti alle organizzazioni mafiose;
- Motivazioni relazionali: le connessioni con le imprese sono sfruttate per ampliare la rete di relazioni della criminalità organizzata, favorendo la crescita delle sue attività.
La criminalità organizzata e il condizionamento dei Comuni. Con uno studio è stato stimato, attraverso approcci statistici e algoritmi di machine learning, il rischio di condizionamento delle amministrazioni comunali italiane tramite l’esame delle principali voci di spesa e di entrata dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. L’analisi ha evidenziato, in questi Comuni:
- la presenza di schemi peculiari di spesa:
- maggiori costi operativi,
- rigidità della spesa,
- allocazione impropria di fondi verso settori spesso sfruttati dalla criminalità organizzata (es. edilizia, rifiuti, settori strategici per il riciclaggio di denaro);
- una ridotta efficienza nella raccolta delle entrate (tributi locali, ecc).
