Premessa. La Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo ha presentato a giugno 2017 la Relazione annuale sulle attività svolte dal Procuratore nazionale e dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo nonché sulle dinamiche e strategie della criminalità organizzata di tipo mafioso nel periodo luglio 2015 – giugno 2016. Di seguito viene sintetizzato il capitolo dedicato all’azione della criminalità nella contraffazione.

Quadro generale del fenomeno. Il fenomeno della contraffazione – purtroppo a lungo sottovalutato – risulta in forte crescita, ampliandosi a sempre nuove tipologie di prodotti: le stime ritengono che abbia un valore dal 2 al 7 per cento del commercio mondiale e la DNA lo descrive come “un’emergenza” tanto per il nostro Paese che per l’Unione Europea. La contraffazione ha assunto le caratteristiche di un’impresa organizzata a livello globale. “Le imprese dedite alla contraffazione hanno imitato non solo i prodotti ma anche la struttura, con estensione in maniera capillare sul territorio nazionale e sovranazionale. Le organizzazioni criminali, avvalendosi di collaudate tecniche, istituiscono una ramificata rete di vendita organizzata secondo un modello di marketing aziendale che assicura la diffusione e il successo di questo commercio parallelo o sommerso. Simili modalità operative rispondono non solo ad esigenze di flessibilità ma anche alla necessità di rendere difficoltosa la ricostruzione e dunque la repressione dell’intero sistema”.

La dispersione geografica dei prodotti, l’elevato numero di transazioni commerciali internazionali, l’utilizzo di tecniche sempre più sofisticate per eludere i controlli doganali, la frequente commistione tra attività legali ed illegali (gli articoli sono realizzati anche dalle stesse aziende che producono gli originali, e la stessa rete di distribuzione legale consente la loro vendita) rendono particolarmente difficile affinare un sistema di contrasto pienamente efficace. Le mafie (in particolare la Camorra) sono fortemente attratte dal settore della contraffazione, che consente di incamerare notevolissimi profitti, con rischi limitati, e a favorire operazioni di riciclaggio di denaro. “Il coinvolgimento di organizzazioni criminali transnazionali che operano nel settore della contraffazione risulta in rapida crescita così come dimostrato dalle numerose indagini svolte sul territorio nazionale che offrono un quadro allarmante di pericolosa estensione del fenomeno. I fattori di attrazione della contraffazione per la criminalità organizzata derivano essenzialmente dal rapporto costi/benefici che caratterizza questa attività illecita dove è notevole lo sbilanciamento a favore dei benefici rispetto ai costi e ai rischi”.

La relazione evidenzia la stretta collaborazione tra le mafie straniere e quelle italiane: quest’ultime esercitano un controllo sul complesso delle attività illecite, ricavandone guadagni ingenti. In alcune aree del Paese, l’imposizione alla rete commerciale di prodotti contraffatti ha sostituito “di fatto” il pagamento del “pizzo”.

Le distorsioni causate dalla contraffazione. Effetti collaterali del mercato illegale sono le ricadute in termini di evasione fiscale, i pericoli per la salute dei consumatori (si pensi ai farmaci contraffatti) e i danni che comporta alle imprese che rispettano le norme di legge.

Il ruolo del web. Un canale di diffusione della contraffazione è oggi rappresentato dalla vendita dei prodotti via internet, che favorisce l’occultamento dell’identità dei venditori e rende estremamente difficile l’opera di contrasto delle illegalità.

Il commercio illecito dei tabacchi. Negli ultimi anni ha assunto sempre più rilevanza il commercio illegale di tabacchi lavorati, che riguarda sia il contrabbando di prodotti autentici sia quello di sigarette contraffatte, sfuggendo anche alla normativa sulla qualità dei prodotti. Anche in questo campo si registra un fortissimo interesse da parte delle organizzazioni criminali, attratte dalla possibilità di ricavare ingenti profitti.

La contraffazione nel settore alimentare. In questo comparto la falsificazione riguarda generalmente l’origine geografica del prodotto o la denominazione di origine controllata; in particolare si registra il fenomeno dell’italian sounding, volto a spacciare per italiani prodotti realizzati al di fuori del territorio nazionale, con danni enormi per le aziende italiane e per i consumatori finali.

Il ruolo dei cd. money transfer.  I trasferimenti di danaro senza il passaggio su rapporti di conto intestati all’ordinante o al beneficiario, consentiti dai money transfer, sono uno strumento molto utilizzato dalle organizzazioni criminali per riciclare ingenti quantità di denaro provenienti da traffici illeciti.

La pirateria digitale. La Relazione sottolinea la rilevanza del fenomeno, che non può essere contrastato solo con la leva penale ma anche da una forte attività di prevenzione e di autoregolamentazione del settore (responsabilizzando i soggetti che offrono servizi in rete), oltre che da un’ampia campagna di informazione.

Le nuove misure di contrasto. La Relazione, nel rimarcare l’importanza di un coordinamento dell’azione delle forze di polizia, sollecita l’approvazione di modifiche all’attuale quadro normativo al fine di semplificare il sistema e rendere più agevole la contestazione della finalità associativa collegata ai reati di contraffazione.

 

(a cura di Claudio Forleo, giornalista)