La Legge Regionale lombarda n. 30 del 20/12/2022 ha modificato in alcuni punti la legge regionale 17/2015(Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità).

Ecco le modifiche normative principali:

  • Introduzione del piano integrato delle azioni regionali per la diffusione della cultura della legalità, la promozione della cittadinanza responsabile e della prevenzione del crimine organizzato e mafioso e dei fenomeni corruttivi da predisporre ogni tre anni (art. 3bis);
  • Previsione di iniziative volte a prevenire i reati di intermediazione illecita e sfruttamento di lavoro, di cui all’articolo 603 bis del codice penale (art. 5bis);
  • Promozione e sostegno all’attività dei Centri di promozione della legalità (CPL), istituiti a seguito di convenzione tra Regione Lombardia e Ufficio scolastico regionale, quali luoghi di incontro e di sintesi tra soggetti impegnati nell’educazione alla legalità (art. 7);
  • Vigilanza sulla trasparenza degli appalti e sulla fase esecutiva dei contratti connessi ai grandi eventi (artt. 12);
  • Pubblicazione del Codice di autoregolamentazione dei gruppi consiliari nel sito del Consiglio regionale su richiesta del gruppo (art. 15);
  • istituzione di un Elenco regionale degli enti operanti nel settore dell’educazione alla legalità e del contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa (art. 10);
  • all’inizio di ogni legislatura, adozione del Piano strategico di legislatura per i beni confiscati (art. 23);
  • istituzione del Tavolo di lavoro per la prevenzione dell’usura e del sovraindebitamento (art. 24bis).

L’art. 2 della Legge 30/2022 prevede, inoltre, le coperture finanziarie per una serie di spese:

  • monitoraggio biennale, analisi dei fenomeni di illegalità collegati alla criminalità organizzata di stampo mafioso (art. 4, lett. c, l.r. 17/2015): €50.000,00 per il 2023; €25.000,00 per il 2024.
  • azioni orientate verso l’educazione alla legalità (art. 7, comma 2 bis, l.r. 17/2015): €94.800,00 per il 2023; €100.000,00 per il 2024;
  • concessione di contributi agli enti locali e ai soggetti concessionari dei beni stessi per la realizzazione di progetti di riuso e di recupero, di interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia e nuova costruzione, limitatamente agli interventi necessari per gli scopi perseguiti, al fine di favorire il riutilizzo dei beni immobili confiscati secondo le finalità del d.lgs. 159/2011 (art. 23, comma 1, lett. a, l.r. 17/2015): €2.800.000,00 per il 2023; €1.600.000,00 per il 2024;
  • realizzazione di corsi di formazione per il personale con competenze gestionali specifiche sui beni, anche aziendali, confiscati alla criminalità organizzata di stampo mafioso. Per i beni aziendali confiscati, i corsi di formazione sono volti a fornire una preparazione adeguata a soggetti in grado di supportare le aziende dalla fase del sequestro a quella della confisca (art. 23, comma 1, lett. d, l.r. 17/2015): €30.000,00 per ciascun anno del biennio 2023 e 2024;
  • attivazione della piattaforma informatica quale strumento di supporto informativo al Tavolo di lavoro per la prevenzione dell’usura e del sovraindebitamento di cui all’articolo 24 bis (art. 24-ter, l.r. 17/2015): €110.000,00 per l’anno 2023.