Premessa. La Giunta regionale della regione autonoma della Valle d’Aosta ha approvato un Piano operativo per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno delle dipendenze gravi, previsto dalla Legge n. 189 del 2012 tra le misure possibili e in attuazione della Legge Regionale n. 14 del 2015 “Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo patologico”.

Il piano predisposto viene attuato grazie a finanziamenti presenti all’interno del “Fondo per il gioco d’azzardo patologico (GAP)” istituito dalla Legge di stabilità 2016, all’art. 1 comma 946, che per la Valle d’Aosta risultano essere circa 318.981 euro. L’assegnazione dei fondi nazionali alla regione autonoma è stata predisposta previa presentazione del Piano di attività al Ministero della Salute per una valutazione in concerto con l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, valutato positivamente il 4 maggio 2018, dopo una rimodulazione.

Il piano definisce gli obiettivi, le macro-tipologie degli interventi da attivare, i destinatari principali nonché gli indicatori di risultato e la valorizzazione economica delle attività da finanziare con i fondi, e demanda all’Azienda USL della Valle d’Aosta, attraverso il Dipartimento di salute Mentale e il servizio per le dipendenze (Ser.D), la realizzazione delle azioni previste ed il coordinamento degli attori coinvolti.

I dati della Valle d’Aosta. La regione autonoma, nella Legge Regionale, individua già tra gli attori delle iniziative, oltre alla Regione e all’Azienda USL, gli enti e le associazioni operanti nel territorio e la Casa di Gioco di Saint Vincent, come associazioni di mutuo-aiuto e cooperative sociali che si occupano di effetti da gioco patologico e loro familiari. Sulla base dei dati epidemiologici nazionali disponibili (IPSAD 2014), risultano rientrare sotto il profilo di gioco problematico, circa 5.100 valdostani, circa il 5,4% della popolazione tra i 15-75 anni. Dai dati SER.D, nel 2016 risultano essere stati seguiti per il GAP, 54 utenti, circa 1% delle persone a rischio.

Piano Regionale. La strategia del piano prevede un intervento organico, definito e coordinato tra: la Presidenza della Giunta Regionale, gli Assessorati regionali Sanità e Politiche Sociali e Istruzione e Cultura; l’Azienda USL con il coordinamento del SER.D e del Dipartimento di Salute Mentale; il Consorzio degli Enti Locali della Valle d’Aosta (CELVA) con i singoli Comuni e con le Associazioni e organizzazioni operanti sul territorio. I destinatari diretti del piano sono: la popolazione generale e le comunità locali; la popolazione più vulnerabile, come i giovani fino ai 20 anni, i disoccupati, i pensionati e altre persone socialmente fragili; i giocatori esposti al rischio di sviluppare una dipendenza e le loro famiglie. Mentre i destinatari indiretti, ma essenziali per un’azione organica adeguata sono: gli operatori istituzionali, gli enti locali, i medici del territorio, gli psicologi, gli operatori del terzo settore, i docenti delle scuole di ogni grado e universitari, i genitori e le famiglie, le associazioni di categoria e di rappresentanza e i diversi stakeholder.

Obiettivi. Il piano si articola in sei obiettivi che definiscono le macroaree d’intervento, che si declinano in sotto obiettivi specifici, e per ciascuno dei quali corrisponde una o più azioni definite.

  1. Attività di prevenzione attraverso una corretta e completa informazione, comunicazione e sensibilizzazione sul GAP, cercando di creare una cultura di contrasto all’azzardo aumentando la consapevolezza dei rischi ad esso collegati, con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili della popolazione. Alcuni esempi sono: realizzazione di materiali informativi, spot radiofonici, comunicazione web e social coinvolgendo i giovani come testimonial, affissioni pubblicitarie, annunci stampa, conferenze, campagne di educazione al gioco, organizzazione di iniziative nei luoghi di aggregazione. I fondi destinati a questo obiettivo sono 47.000 euro, concentrati maggiormente nella parte di informazione e sensibilizzazione della popolazione generale.
  2. Sorveglianza sanitaria sui locali adibiti a Gioco d’Azzardo, attraverso la prevenzione ambientale. Questo obiettivo indica la necessità di coniugare l’attività di controllo della polizia municipale e delle forze dell’ordine, con l’attenzione e la vigilanza della comunità territoriale. Un punto fondamentale è la necessità di adottare un regolamento condiviso tra tutti i Comuni della Valle d’Aosta sulle regole comunali per il funzionamento delle sale giochi e degli spazi per il gioco, in particolare sugli orari di apertura; per evitare episodi di spostamento opportunistici e mirati alla ricerca di territori con più facile accesso. Viene poi indicata la necessità di monitorare l’applicazione della Legge Regionale e del regolamento comunale nei locali da gioco per prevenire fenomeni di illegalità. Parte di questo obiettivo comprende anche la formazione degli esercenti, per portarli a riconoscere i “sintomi” dell’evoluzione di un giocatore occasionale in giocatore problematico, e far conoscere le implicazioni giuridiche, economiche e sociali del GAP; per questa voce vengono destinati 1.000 euro, equivalente destinato alla totalità dell’obiettivo. L’ultima parte dell’obiettivo, già previsto dalla Legge Regionale, è l’istituzione del marchio regionale “Slot-Free-Regione Autonoma Valle d’Aosta” per i titolari di esercizi commerciali e gestori di circoli privati che dismettono apparecchiature per il gioco d’azzardo, promuovendo nei singoli comuni agevolazioni tributarie ai soggetti che fanno questa scelta per diffondere una cultura collettiva alternativa.
  3. Formazione rivolta a operatori, docenti e genitori, oltre all’informazione generale. È infatti fondamentale un’adeguata formazione sul GAP per quanti sono coinvolti per lavoro nella problematica. La formazione specifica è infatti rivolta alla creazione di figure professionali abilitate al lavoro interdisciplinare sul GAP, da inserire nei diversi setting organizzativi. Specifica deve essere la formazione anche dei docenti delle scuole di ogni grado e dei genitori, quali primi attori in grado di riconoscere i “sintomi” della patologia e divulgatori di informazioni fondamentali per prevenire il fenomeno tra i più giovani. I fondi destinati per questa voce sono 14.000 euro, concentrati maggiormente nella formazione di nuove figure professionali.
  4. Attività di contrasto e consuelling per le situazioni a rischio, utilizzando in particolare il metodo della peer education. Questo obiettivo mira a prevenire nella popolazione studentesca l’accesso a forme problematiche di gioco d’azzardo e altri comportamenti a rischio, attraverso molteplici azioni e il coinvolgimento di esperti, insegnanti e pari età. All’interno delle azioni di contrasto viene individuata: la creazione di gruppi di monitoraggio con gli insegnanti per supervisionare gli allievi più problematici; l’apertura di sportelli di ascolto permanente con uno psicologo in una selezione di istituti scolastici dopo un primo screening; permettere esperienze di peer education, cioè formare ragazzi che possono svolgere la funzione di peer leader per sviluppare nella popolazione studentesca le risorse personali e sociali. Al di fuori della scuola, per gli sportelli sociali della Valle d’Aosta viene sottolineata la necessità di formare gli operatori per fornire agli utenti, spesso anziani, informazioni utili per il contrasto del GAP. L’ultima azione specifica di questo obiettivo è l’attivazione del numero “Help ludopatia” locale in forma sperimentale, per fornire un servizio di prima accoglienza telefonica, primo consuelling e indicazioni per giocatori d’azzardo e familiari; il tutto per organizzare un servizio strutturato di tutoraggio che aiuti e indirizzi il paziente, e che resti operativo anche oltre il termine del Piano Regionale. I fondi destinati a questo obiettivo risultano ammontare a 67.000 euro, ripartiti principalmente nelle voci per l’attivazione del Numero Help ludopatia e dello sportello di ascolto per i ragazzi.
  5. Azioni per la riabilitazione sociale dei soggetti coinvolti nel GAP, attraverso un percorso di riabilitazione multidimensionale e con il coinvolgimento delle famiglie. Questo obiettivo si concentra sulla riorganizzazione dei servizi e delle modalità di la presa in carico del SER.D. La presa in carico infatti non è del solo soggetto, ma dell’intera famiglia, fornendo strumenti adeguati sull’approccio clinico, sociale e supporto nella gestione economica. La riorganizzazione si declina anche nell’integrazione del Programma Terapeutico Individuale (PTI) con programmi di supporto sociale, per recuperare una propria autonomia lavorativa, nella gestione del denaro e delle relazioni interpersonali. Un altro punto interessante di tale ridefinizione dei servizi del SER.D è l’attivazione di uno specifico sportelli di ascolto con funzioni di consulenza finanziaria e legale, completando la multidimensionalità e multidisciplinarietà che richiede il fenomeno del GAP. In questo obiettivo si concentra la spesa maggiore per l’intero piano, che corrisponde a 192.000 euro, e in modo più specifico nelle voci per l’integrazione dei PTI e la presa in carico delle famiglie e dei giocatori.
  6. Azioni di rilevazione epidemiologica, monitoraggio e sorveglianza sul GAP. Questo ultimo obiettivo, non meno essenziale, pone la necessità di completare il piano regionale con uno Studio Regionale sul fenomeno del GAP e delle sue caratteristiche, con una relazione annuale riportante dati epidemiologici: sugli aspetti sanitari e sociali dei giocatori, sugli interventi sociali e sanitari messi in atto e sui locali distribuiti sul territorio nonché sulle azioni di contrasto. Un ulteriore richiesta è l’istituzione di un Osservatorio regionale, specificamente dedicato al GAP, con la funzione di diventare anche tavolo di regia interistituzionale. La parte dei fondi destinati a questo obiettivo ammontano a 53.000 euro, concentrati nella creazione dello Studio Regionale.

I fondi utilizzati per il Piano Regionale non sono solo provenienti dal Fondo GAP ma anche dal Fondo Sanitario Indistinto, in quanto lo stesso piano ammette variazioni delle somme nel limite massimo del 10%. L’intero ammontare dei fondi è trasferito all’Azienda USL della Valle d’Aosta per la realizzazione delle iniziative, poi rendicontate, che dovrà presentare una relazione sull’attuazione delle azioni previste, il raggiungimento degli obiettivi, la differenza tra i risultati attesi e quelli raggiunti e l’utilizzo delle somme stanziate. Per il monitoraggio del piano, nello stesso è prevista la creazione di una struttura più solida di regia interistituzionale, quale l’Osservatorio Regionale.

(a cura di Sara Capitanio, vincitrice della borsa di studio di Avviso Pubblico sul gioco d’azzardo)