Il 28 Agosto 2024 è stato reso pubblico il Quinto ciclo di valutazione adottato dal GRECO (Gruppo di Stati contro la Corruzione) in data 18-22 Marzo 2024. Qui il testo completo.

Si spiega nel Rapporto che l’obiettivo è quello di “valutare l’efficacia delle misure adottate dalle autorità italiane per prevenire la corruzione e promuovere l’integrità nei governi centrali (funzioni esecutive di alto livello, cd. PTEF) e nelle forze dell’ordine”. Con il Rapporto, dunque, si inoltrano alcune raccomandazioni alle autorità italiane che entro 18 mesi invieranno un rapporto sulle azioni intraprese in tal senso.

Il contesto generale. Nel Rapporto si specifica che l’Italia ha implementato il 77% delle raccomandazioni del primo e secondo ciclo di valutazione, il 75% delle raccomandazioni del terzo ciclo di valutazione e il 42% delle raccomandazioni del quarto ciclo di valutazione (la cui valutazione è ancora in corso).

Il contesto generale è quello di un Paese che negli ultimi cinque anni ha leggermente migliorato la sua posizione nell’Indice di Percezione della Corruzione di Transparency International, mantenendo tuttavia un livello medio di percezione superiore al resto dell’UE (qui la scheda di sintesi dell’ultimo rapporto CPI). GRECO riporta che molti degli interlocutori auditi hanno sottolineato che la lotta alla corruzione e i conflitti di interesse non costituiscono più un elemento chiave del dibattito pubblico e politico, anche alla luce dell’ultima campagna elettorale nazionale. Vengono quindi riportate alcune preoccupazioni formulate dagli interlocutori, in particolare per la riforma sull’abuso d’ufficio (reato ora definitivamente abrogato: qui gli aggiornamenti) e per l’inversione dell’onere della prova nei conflitti di interessi all’interno del Codice dei Contratti Pubblici (qui la scheda di sintesi).

Le raccomandazioni: conflitto di interessi e integrità. Una prima serie di raccomandazioni elaborate nel Rapporto è relativa alle posizioni dirigenziali di alto livello nei governi centrali (cd. PTEF). In generale, il Rapporto sottolinea come ci sia un ampio margine di miglioramento nella regolamentazione del conflitto di interessi.

In particolare il GRECO raccomanda, tra le altre cose:

  • Di sottoporre tutte le persone con funzioni esecutive di alto livello a controlli dell’integrità per prevenire e gestire potenziali conflitti di interessi e di estendere a tutte queste figure l’obbligo di dichiarare i propri interessi finanziari;
  • Di strutturare gli strumenti di analisi dei rischi di corruzione (es. PIAO) in modo che siano coinvolte tutte le persone che esercitano funzioni esecutive di alto livello, evitando che questi strumenti si concentrino più sulle funzioni amministrative e dirigenziali che sulle attività politiche;
  • Di disciplinare il regime delle collaborazioni esterne dei consulenti dei Ministeri, stabilendo i casi in cui possono accettare incarichi esterni, previa autorizzazione scritta e resa nota al pubblico;
  • Di adottare, per i PTEF, un Codice che descriva la condotta che ci si aspetta da loro durante il processo decisionale del Governo e che affronti questioni relative:
    • ai conflitti di interessi,
    • ai regali e ai contatti con rappresentanti di lobby e altri soggetti terzi finalizzati a influenzare le politiche o le leggi del Governo,
    • alle restrizioni post-incarico, allo scopo di evitare che la prospettiva di impiego lavorativo futuro nel settore privato alteri il processo decisionale (in questo senso, molti interlocutori auditi hanno evidenziato che il periodo di calmierazione post-incarico attualmente previsto di 12 mesi sarebbe troppo breve): GRECO raccomanda di rafforzare il regime post-incarico per migliorare la sua efficienza, ampliandolo nella sua portata per renderlo applicabile a tutte le persone che esercitano funzioni esecutive di alto livello.

Le raccomandazioni: la disciplina delle attività di lobbying. Un altro punto centrale nelle raccomandazioni contenute nel Rapporto riguarda la disciplina delle attività di lobbying. Si afferma, infatti, l’importanza:

  • Di introdurre norme sul modo in cui le persone con funzioni esecutive di alto livello interagiscono con i lobbisti e con qualsiasi soggetto terzo che cerchi di influenzare le attività legislative e le altre attività del Governo;
  • Di rivelare sufficienti informazioni relative allo scopo di questi contatti, come l’identità delle persone con cui è avvenuta la riunione, nonché il tema specifico della discussione.

Le raccomandazioni: le forze dell’ordine. Un altro blocco di raccomandazioni contenute nel Rapporto riguarda le forze dell’ordine. Si specifica, in particolare:

  • Di compiere ulteriori sforzi per promuovere una rappresentanza più equilibrata dei generi in tutti i livelli delle forze dell’ordine, come parte del reclutamento e degli avanzamenti di carriera interni, visto che viene ritenuta preoccupante la bassa rappresentanza femminile soprattutto a livello dirigenziale;
  • Di adottare e pubblicare un codice di comportamento per la Polizia di Stato, con esempi e spiegazioni riguardanti il comportamento previsto per i funzionari di Polizia e di integrare i principi etici e le regole di comportamento in vigore per il personale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza con un manuale contenente indicazioni pratiche ed esempi;
  • Di effettuare verifiche dell’integrità nel contesto dei cambi di posizione e delle promozioni degli Ufficiali delle forze dell’ordine e, per le funzioni più esposte, a intervalli regolari nel corso della carriera: questo perché, secondo GRECO, è necessario rendersi pienamente conto che l’ambiente o la situazione personale dei singoli membri del personale possono cambiare nel corso della vita lavorativa, esponendoli a nuovi rischi.