Relazione semestrale al Parlamento sui beni sequestrati e confiscati (dicembre 2022): scheda di sintesi

Premessa. La Relazione in esame riporta elementi informativi statistici, aggiornati al 31 dicembre 2022, relativi ai beni sequestrati e confiscati nel contesto dei procedimenti di prevenzione, ai sensi dell’art. 49 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159.

La raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati e confiscati. La disciplina relative alle modalità di raccolta dei dati dei beni sequestrati e confiscati è dettata dal Codice antimafia (d.lgs. 6 settembre 2011, n.159). Prima di questo codice, tale adempimento era previsto dalla legge n.109/1996. Il legislatore, attraverso questa norma, ha voluto creare uno strumento funzionale all’esercizio di un controllo democratico sull’efficacia dell’attività giudiziaria e amministrativa relativa ai beni oggetto di misure di prevenzione.

L’esigenza di istituire una Banca dati centrale (Bdc) prende le mosse dalla frammentarietà dei dati fino ad allora raccolti dalle Amministrazioni.  Inoltre, si prevede che i dati raccolti siano trasmetti all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC), che ad oggi ha una competenza in materia di amministrazione diretta dei beni solo a partire dalla confisca di secondo grado.

Il sistema di alimentazione della Banca dati centrale. Il 28 marzo 1997 si è dato corso all’attività di raccolta e conservazione dei dati relativi ai beni sequestrati e confiscati attraverso una modulistica cartacea inviati agli uffici giudiziari. Nel 2008 è stato introdotto il sistema SIPPI, che dal 2011 ha operato su tutto il territorio mediante l’automazione dei registri delle misure di prevenzione presso le segreterie delle Procure e le cancellerie di Tribunali e Corti di Appello, approntando un unico sistema informatico e quindi riuscendo ad attuare un monitoraggio in tutto il territorio nazionale. Il sistema SIPPI verrà poi sostituito dal SIT.MP nel 2017 e poi su tutto il territorio dal 2020, che consente la gestione, in un unico interfaccia, dei dati già presenti nei registri di cancelleria e dei documenti che oggi compongono il fascicolo processuale.

Questo sistema ha permesso di realizzare la Bdc in funzione della gestione di tutte le informazioni relative ai beni sequestrati e confiscati, gestita dalla Direzione Generale per gli Affari Interni del DAG del Ministero della Giustizia. La Bdc svolge anche altre mansioni come quella di collegare tutte le Amministrazioni centrali e periferiche coinvolte nei procedimenti, ovvero:

  • Ministero dell’Interno
  • Ministero dell’Economia e delle Finanze
  • ANBSC
  • Prefetture
  • Comuni

Metodologia di rilevazione e valutazione dei dati. La comprensione della metodologia di rilevazione adottata e la corretta valutazione dei dati esposti nella suddetta relazione necessitano delle precisazioni riguardanti:

  1. I flussi informativi tra ANBSC e Bdc. La realizzazione dell’obiettivo di automazione dei flussi informativi, richiesta dal codice antimafia, non ha effettuato grandi progressi. La complessità di questa interazione ha determinato risultati che vanno migliorati in termini di alimentazione e scambio di informazioni. L’efficacia di tale flusso è strettamente collegata ad una bonifica dei dati contenuti nella Bdc in quanto i beni da destinare non risultano sempre correttamente registrati per problemi riconnessi all’inserimento dei dati da parte degli Uffici Giudiziaria e in parte alla migrazione da un sistema informativo all’altro.
  2. I flussi informativi tra gli Uffici Giudiziari – Bdc e ANBSC. Questo flusso è stato attivato nel 2021 con lo scopo di risolvere il problema dell’identificativo ID comune dei beni trasmessi dagli Uffici Giudiziaria e di rendere funzionante il flusso informativo di ritorno verso la Bdc.
  3. Le criticità emerse fin dalla stesura dell’ultima Relazione, ad oggi. Le rilevazioni effettuati dai sistemi SIPPI e SIT.MP dimostrano che non è ancora possibile ottenere un’esatta fotografia dei provvedimenti caricati sulla banca dati in questione, a causa di alcune lacune informative. Molto dipende da come vengono effettuate le operazioni di data entry da parte degli uffici giudiziari. Il 18 maggio 2022 il Ministero della Giustizia e l’ANBSC hanno sottoscritto l’atto di costituzione dell’Osservatorio permanente sulla raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati e confiscati con l’obiettivo di rendere costante l’analisi sul flusso dei dati.

DATI STATISTICI. I procedimenti iscritti in Banca dati centrale. Al 31 dicembre 2022 i procedimenti relativi alle misure di prevenzione patrimoniale inseriti in Bdc risultano essere 2.245 dal 2019 con un incremento di 375 unità rispetto al 2021.

I beni inseriti in Banca dati centrale. Dati generali relativi alle categorie di stato dei beni. Al 31 dicembre 2022 i beni interessati da procedimenti di prevenzione registrati in Bdc da gennaio 2018 sono 54.143, con un incremento di 9.225 unità.

La distribuzione geografica degli uffici procedenti. I dati estratti al 31 dicembre 2022 offrono una conferma di quanto già rilevato nelle precedenti edizioni sulla riconducibilità dei beni oggetto di misure di prevenzione patrimoniali a procedimenti iscritti da uffici giudiziari aventi sede nell’area meridionale.

Le tipologie di beni presenti in Bdc. La tabella sottostante riposta la distribuzione dei beni.

I nuovi beni iscritti. Nel biennio 2021-2022 si registrano 19.778 beni di cui 10.280 relativi al primo anno e 9.498 al secondo. Si nota una diminuzione rispetto alla maggior parte delle annualità riportate.

I beni sottoposti a sequestro. Al 31 dicembre 2022, i beni sotto sequestro, risultano essere 2.545. Nell’ultimo triennio 2020-2022, le registrazioni dei beni in stato di sequestro sono superiori alla percentuale compressiva; rappresentano il 4% del totale dei 57.325 beni interessati da un provvedimento dell’autorità giudiziaria.

I beni confiscati. Al 31 dicembre 2022 i beni oggetto di confisca e presenti in Bdc sono 31.787. Alla stessa data si rilevano:

  • Per il 2020, 7.549 beni in confisca non definitiva e 658 beni in confisca definitiva;
  • Per il 2021, 5.665 beni in confisca non definitiva e 338 in confisca definitiva;
  • Per il 2022, 4131 beni in confisca non definitiva e 119 in confisca definitiva.

I beni oggetto di confisca definitiva (in particolare, immobili e aziende).  Dai dati esaminati in precedenza emerge la presenza di 4.830 beni sottoposti a confisca definitiva, pari al 5,3% del totale dei beni oggetto di un provvedimento in Bdc.

Particolare interesse rivestono i dati relativi a beni immobili e aziende poiché sono beni che dovrebbero formare oggetto di prossimi decreti di destinazione da parte dell’ANBSC.

Analisi dei beni destinati.  Il totale dei beni destinati dal 2018 al 31 dicembre 2022 è di 7.447, con un incremento di 1.511 rispetto al 2021.

 

(a cura di Martina Maria Tenti)