Gli studenti dell’ENGIM Veneto inaugurano il “Giardino del Coraggio” e la “Panchina contro le mafie”

Si è concluso il progetto interdisciplinare “Lotta alle mafie” svolto dai ragazzi delle classi terze della Scuola Professionale Engim Veneto della sede di Verona Chievo con la realizzazione del “Giardino del Coraggio” e della “Panchina contro le mafie”. Ogni albero di questo giardino è stato intitolato ad una vittima di mafia e verrà curato dai ragazzi che ne manterranno viva la memoria. La panchina è stata realizzata e restaurata dagli allievi che stanno frequentando il percorso per diventare carrozzieri.

Un progetto, come hanno dichiarato i ragazzi stessi nel video conclusivo, che riguarda tutti da vicino e che ha avuto come scopo quello di farci conoscere e approfondire i vari ambiti in cui opera la mafia e le sue modalità di azione.

CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO CONCLUSIVO:

“In questo percorso di formazione sulle mafie io e il professor Valerio Veronesi, siamo stati accompagnati dall’esperienza di Roberto Fasoli di Avviso Pubblico, una rete di enti locali che concretamente si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.” sottolinea la professoressa Rosa Todde. “Penso che uno dei compiti fondamentali della scuola sia informare e trasmettere sani principi e buoni valori ai nostri ragazzi, che saranno cittadini del futuro. Far passare a loro la cultura della legalità e della lotta contro le mafie perché i nostri giovani non devono più essere spettatori passivi ma promotori della legalità del futuro.” continua la professoressa.

“Durante il primo incontro preparatorio del progetto con Roberto Fasoli, sono emersi tanti temi differenti sulla mafia. Per cercare di restituire la complessità di un fenomeno tanto articolato abbiamo fatto lavorare i ragazzi in piccoli gruppi, ognuno su un argomento differente, con l’obiettivo poi di condividere l’esperienza e il lavoro di ricerca con tutti” racconta il professor Valerio Veronesi. “Un percorso fatto di lezioni, testimonianze, film e lavori di gruppo, per portare alla consapevolezza di cosa sia la mafia, attraverso cenni storici, analisi delle sue caratteristiche, della sua organizzazione, dei reati legati ad appalti e molto altro”.

“E’ stato un grande piacere lavorare con gli studenti e i docenti della Scuola di formazione professionale su un progetto così ambizioso e impegnativo. Devo dire con soddisfazione che i lavori di gruppo svolti dai ragazzi hanno toccato una grande molteplicità di temi e si sono rivelati di grande qualità.” Questo il commento di Roberto Fasoli.

“A Verona ormai non possiamo più dire che ci siano le infiltrazioni mafiose, ma che la mafia si è insediata. Una minaccia che non ha più le sembianze della persona losca ma che arriva in giacca e cravatta a offrire aiuto a chi è in difficoltà economica e poi come un cancro, si insinua e uccide. A breve entrerete nel mondo del lavoro, magari con una attività in proprio, perciò l’educazione alla legalità sarà importante tanto quanto le competenze tecniche” ha detto il sindaco di Verona, Federico Sboarina.

A seguire Massimo Toffanin, direttore rendicontazione e contabilità formazione professionale della Regione ha sottolineato la grande coerenza del progetto con le finalità educative e formative promosse dalla regione per il settore formazione.

In chiusura il viceprefetto Anna Grazia Giannuzzi, dopo essersi complimentata con gli studenti e il corpo docenti per il lavoro svolto, ha ricordato la necessità di tenere comportamenti coerenti e incisivi per sconfiggere le mafie.

Le mafie sono subdole, pericolose, puntano sull’omertà, sull’indifferenza, sul disinteresse, sulla complicità e sulla scarsa conoscenza. Il ruolo delle nuove generazioni, della Scuola e della cultura è perciò fondamentale per combattere la criminalità. Ognuno di noi deve fare la sua parte, essere consapevole, prendere posizione e dare il proprio contributo. Tra pochi anni, questi ragazzi come molti altri, saranno inseriti nel mondo del lavoro, sceglieranno la propria professione e si troveranno a contatto con i problemi che pone oggi l’infiltrazione mafiosa nel mondo dell’economia.

Ecco allora che conoscere quello che succede è il primo passo per prevenire il fenomeno per poterlo contrastare e sconfiggere. Questo è stato l’obiettivo principale del percorso formativo sulla lotta alle mafie che Engim Veneto ha costruito trovando un riscontro eccezionale nei ragazzi a testimonianza che puntare sui nostri giovani è sempre un buon punto di partenza.

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