“Esprimiamo forte preoccupazione per la scelta fatta ieri nelle Commissione Finanze e Attività Produttive della Camera di accantonare gli emendamenti promossi dal Patto GiustaItalia e presentati da diversi parlamentari dell’attuale maggioranza, grazie ai quali si impedisce che a beneficiare del decreto siano anche gli imprenditori colpevoli, secondo sentenze di condanna di primo grado, di gravi reati: da quelli di mafia alla corruzione, dai reati fiscali ai delitti contro l’ambiente, nessuno escluso. Sarebbe gravissimo se il governo, venendo meno alle stesse indicazioni contenute nelle proposte emendative presentate dalle forze politiche che ne sostengono l’azione, finisse per depotenziare queste norme di giustizia, rispetto di diritti fondamentali, come quello a un ambiente pulito, e di tutela delle imprese sane del nostro Paese. Una scelta sbagliata a dimostrazione che ancora una volta il contrasto alle mafie e alla corruzione sembra sfuggire alla politica”. È quanto affermato dai promotori del Patto GiustaItalia, promosso da Libera con Avviso Pubblico, Legambiente, Arci, Rete dei Numeri Pari, Rete della Conoscenza, Fuci, Centro Studi Pio La Torre, Cooperare con Libera Terra, Acsi, Us Acli, Cngei, Fondazione Interesse Uomo, Cgil, Cisl, Uil.
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18 proposte concrete rivolte al Governo e al Parlamento per una società nuova, libera da mafie e corruzione