“Una moderna politica antimafia si conduce concentrando gli sforzi non solo sul fronte della repressione personale ma, prima ancora, sul contrasto di tipo patrimoniale. In questo ambito un ruolo centrale va senz’altro assegnato al sistema di gestione e destinazione dei beni confiscati, attraverso il quale i beni delle mafie tornano ad essere beni della collettività.”
Si apre con questa premessa la I° Conferenza nazionale sul tema dei beni confiscati promossa dalla Regione Calabria, dal FISU (Forum Italiano per la Sicurezza Urbana) e Avviso Pubblico.
L’appuntamento è venerdì 1° dicembre, dalle 9.30 alle 15.00, presso la Sala Verde della Cittadella regionale a Catanzaro (Viale Europa, 35) con la conferenza dal titolo “I beni confiscati: da problema a opportunità”. L’evento gode del patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Molti gli ospiti, a partire dalle autorità locali e nazionali: Roberto Occhiuto, Presidente Regione Calabria; Enrico Ricci, Prefetto Di Catanzaro; Wanda Ferro, Sottosegretario al Ministero dell’Interno; Bruno Corda, Direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; Mario Morcone, Assessore Legalità e Sicurezza Regione Campania; Pietro Molinaro, Presidente Commissione Consiliare contro la ‘Ndrangheta. E poi ancora Pierpaolo Romani, Coordinatore Nazionale di Avviso Pubblico e Andrea Bosi, Vicepresidente Fisu.
Diversi i panel di discussione che vanno dalle politiche di valorizzazione che coinvolgono attori istituzionali, università e terzo settore, alla presentazione di buone pratiche. Tra i relatori: il prefetto Bruno Corda, Ottavio Amaro, Maria Tornatora, Tommaso Calabrò, Antonella Sette, Gabriella Volpi, Gian Guido Nobili, Renato Natale, Luciano Squillaci, il Consorzio Macramè, Filippo Pietropaolo.
“Va riconosciuto che negli ultimi anni i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata hanno raggiunto su tutto il territorio nazionale una dimensione economica e finanziaria tale da rendere necessario un complesso di interventi per il loro recupero, valorizzazione e reinserimento nel circuito civile e sociale”, scrivono gli organizzatori.