Beni confiscati: conclusa a Mantova la due giorni di incontri del progetto “Percorsi di formazione contro mafia e corruzione” promosso da Regione Lombardia e Avviso Pubblico

Si è concluso questa mattina a Mantova il terzo ciclo di incontri organizzati dalla Regione Lombardia in collaborazione con Avviso Pubblico nell’ambito del progetto Percorsi di formazione e conoscenza contro mafia e corruzione.

Il progetto, che prevede la realizzazione di un totale di 22 eventi formativi nelle 11 tappe provinciali, mira a sviluppare iniziative di conoscenza, formazione e scambio di buone prassi amministrative, volte a far maturare sensibilità rispetto alla prevenzione e al contrasto alle mafie e alla corruzione e di ogni altro reato connesso alle attività illecite e criminose.

A Mantova si è discusso di beni confiscati, con l’obiettivo di analizzare la situazione gestionale e normativa, sviluppando una riflessione sul loro valore simbolico, sulle difficoltà operative e sull’importanza delle reti sociali quali risorse nelle fasi di riutilizzo del bene. Due eventi – uno serale di carattere generale, e l’altro mattutino dai contenuti specialistici – che hanno visto la partecipazione di amministratori locali, funzionari, dipendenti comunali e cittadini.  Gli incontri sono stati moderati da Silvia Nejrotti, Dipartimento Formazione di Avviso Pubblico.

“La DIA non opera solo sul campo, ma si pone come interlocutore privilegiato delle Istituzioni per fornire dati di analisi e sintesi sulle dimensioni e le manifestazioni del fenomeno mafioso sui territori – ha sottolineato Angelo Frescoso, Capo Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia di Brescia  – Ad esempio nel distretto di Mantova, oltre alla evidenziata presenza ‘ndranghetista, è emerso lo sviluppo da parte dei clan di business legati all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, strumentali sia per coprire flussi finanziari illeciti che per fornire un servizio di ‘abbattimento dei costi’ a imprese colluse”.

Lucio Guarino, segretario generale del Comune di Partinico e Direttore del Consorzio Sviluppo e Legalità, ha raccontato le esperienze di recupero e riutilizzo dei beni confiscati a Corleone, territorio in cui svolge tuttora il ruolo di segretario reggente. “Dai terreni confiscati delle mafie può svilupparsi economia pulita – ha evidenziato Guarino –  In solitudine l’Ente locale non può essere in grado di fare la differenza, ma grazie alla collaborazione tra le Istituzioni, a livello nazionale e regionale, attraverso il coinvolgimento di cooperative spinte dall’entusiasmo di tanti giovani e utilizzando i fondamentali strumenti che la legislazione offre, siamo in grado di restituire dignità a territori sfruttati dalle mafie”.

“Se le mafie rappresentano per i territori un agente negativo di trasformazione sociale ed economica – ha spiegato Stefania Di Buccio,  coordinatrice del Master in Gestione e riutilizzo dei beni e aziende confiscate alle mafie dell’Università di Bologna – i beni a loro confiscati delineano, al contrario, grandi opportunità di sviluppo. Il Codice Antimafia del 2011 deve essere un punto di riferimento per gli Enti locali, i quali hanno necessità di studiarlo per conoscere a fondo le possibilità che offre. È infatti uno strumento che consente il riutilizzo sociale dei beni confiscati non solo per il reato di associazione mafiosa, ma anche per quelli ascritti al caporalato, all’usura o al riciclaggio”.

“Per gli amministratori locali è ovviamente fondamentale conoscere il territorio, a maggior ragione sul tema dei beni confiscati – ha dichiarato Tatiana Giannone, esponente di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Settore Università e Beni confiscati – Il portale dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, Open R.E.G.I.O., è uno strumento molto utile. Libera gli ha affiancato un altro progetto, denominato Confiscati bene 2.0, che aggiunge un elemento: il contatto con i cittadini e con i soggetti che già gestiscono beni confiscati sul territorio”.

Percorsi di formazione e conoscenza contro mafia e corruzione prevede la realizzazione dei prossimi 2 eventi formativi a Bergamo il prossimo 8-9 maggio, durante i quali si discuterà di “Gestione degli appalti pubblici e prevenzione della corruzione e delle infiltrazioni mafiose”.

Per ulteriori informazioni: tutor@avvisopubblico.it

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