Sono stati consegnati a Sasso di Castalda i riconoscimenti in onore di Mimmo Beneventano, il medico e politico ucciso dalla camorra 37 anni fa. Mimmo Beneventano aveva la passione per la politica e venne eletto consigliere comunale del Pci a Ottaviano, Comune in cui viveva. Nel corso dei suoi 32 anni si è battuto contro la criminalità. Dopo la laurea in medicina e l’attività di medico di base, le sue denunce hanno chiamato in causa la camorra. Venne ucciso il 7 novembre 1980 a colpi di arma da fuoco a pochi metri dalla sua auto.
Emozione nel Palazzo De Luca durante l’iniziativa X° Riconoscimento Mimmo Beneventano promossa da Libera Basilicata, dall’amministrazione comunale e dalla Fondazione Mimmo Beneventano.
Tra i premiati anche l’Associazione “Avviso Pubblico” perché con il suo complesso lavoro di messa in rete degli Amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella Pubblica amministrazione e sui territori restituisce alla Politica il suo ruolo più autentico.
A ritirare il premio la Vicepresidente e Coordinatrice regionale, Maria Antonietta Sacco.
I riconoscimenti sono stati consegnati anche:
- alla memoria di Stefano Fumarulo, un dirigente della sezione Antimafia sociale e migrazioni, e della Regione Puglia, già consulente dell’Unità mondiale contro la criminalità organizzata dell’Onu, scomparso ad aprile;
- a Paolo Borrometi, giornalista d’inchiesta siciliano sotto scorta per le minacce ricevute a seguito di alcune inchieste su Cosa Nostra.
Una menzione speciale alla “Rivista Valori”, lucana, da sempre attenta alle problematiche che riguardano sociale, giustizia e legalità.