AMMINISTRAZIONI IMPEGNATE CONTRO LE MAFIE PER SALVARE LA DEMOCRAZIA. IL CONTRIBUTO DI ROBERTO MONTÀ

In una preoccupante fase di calo dell’attenzione dei cittadini verso il sistema democratico, evidente dalla disaffezione al voto, anche alle ultime elezioni amministrative, si creano pericolosi spazi liberi per le organizzazioni criminali. L’allerta non si può e non si deve abbassare. Gli amministratori locali devono farsi sentinelle nel territorio. Rischi e consigli nelle riflessioni del Presidente di Avviso Pubblico, ex sindaco di Grugliasco.
di Roberto Montà*

Le recenti elezioni amministrative hanno segnato una ulteriore riduzione della partecipazione al voto da parte dei cittadini. Non penso abbia senso ricercare scuse ed attenuanti, quali la data prescelta e lo scarso appeal mediatico in quanto erano coinvolte poche grandi città e capoluoghi di provincia. Siamo ormai in presenza di una situazione generalizzata e diffusa a livello nazionale di progressiva disaffezione al voto, ormai evidente anche quando riguarda i comuni in cui i cittadini vivono e da cui dipende l’organizzazione di servizi essenziali per la qualità della loro vita.

Un sistema malato

La mia esperienza di amministratore e sindaco per 10 anni di Grugliasco, cittadina in provincia di Torino con circa 38 mila abitanti, e di Presidente di Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, mi porta a vivere questa situazione con una certa preoccupazione e ad esprimere alcune considerazioni. Non credo che la mancata partecipazione alla vita democratica, la scelta di non esercitare il proprio diritto-dovere sancito dalla Costituzione Repubblicana, rappresenti un segno di modernità e di adeguamento alle più avanzate democrazie occidentali. Penso sia un fenomeno patologico della nostra democrazia, visto che peraltro in molte realtà non si trovano nemmeno i candidati sindaci, e potenzialmente criminogeno per un Paese in cui mafie e corruzione rappresentano una zavorra sul piano sociale, economico e della sicurezza dei territori.

Le mafie di oggi, sempre più imprese capaci di costruire relazioni con gli attori economici ed istituzionali di una comunità, hanno una chance in più per poter accompagnare nelle elezioni candidate e candidati in grado di tutelare i loro interessi economici e di controllo del territorio, senza fare ricorso alla violenza e alla intimidazione come prima arma. Consensi, sostegni economici e voti sono la via per entrare negli enti locali passando per la porta principale e sfruttando una democrazia indebolita dall’astensionismo, per cui in buona parte dei comuni italiani si può diventare consigliere comunale e magari assessore con poche decine di voti.

Come reagire concretamente

In questo quadro preoccupante occorre aumentare in Italia il livello di impegno e sensibilità della politica a livello locale, offrendo strumenti di conoscenza e interpretazione della nuova realtà delle mafie e corruzione nel nostro Paese, fenomeno che presenta radicamento e presenza diffusi non solo nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa. Avviso Pubblico prova a farlo da oltre 25 anni, lavorando per sensibilizzare la politica locale tutta, al di là delle appartenenze politiche, dell’Amministrazione pro tempore, e coinvolgendo la macchina comunale con percorsi di formazione e di supporto ad una buona amministrazione come prima barriera per evitare le infiltrazioni nell’istituzione e nel tessuto economico e sociale. Questa azione prova a ridurre il rischio di impegno legato a singoli amministratori, più sensibili e impegnati, che alla scadenza del proprio mandato vedono archiviare anni di lavoro perché questa attività viene ritenuta strettamente connessa a loro e non indispensabile.

La comprensione del contesto, la conoscenza delle mafie di oggi e non di quelle che 30 anni fa aggredivano lo Stato con attentati efferati ai danni della Magistratura e delle istituzioni, è fondamentale per orientare politiche amministrative sui territori che agiscano in una logica di riduzione del rischio di infiltrazione, favorendo il coinvolgimento della comunità locale e dei giovani in particolare in un processo virtuoso che favorisca la partecipazione alla vita democratica e la responsabilità di essere chiamati a scegliere in scienza e coscienza i propri amministratori.

Occorre aprire una nuova stagione di assunzione di impegno da parte dei cittadini, delle organizzazioni della società civile, dei sindacati e della politica nel richiamare i cittadini all’esercizio del voto, partendo dall’impegno serio e trasversale delle istituzioni nel tutelare il bene comune nel rispetto della Costituzione. In questa stagione la prevenzione e il contrasto a mafie e corruzione sono una delle ragioni per cui invertire la rotta, per riportare i temi al centro dell’agenda politica nazionale a partire dai territori, per rafforzare una attenzione e l’impegno trasversale della politica locale partendo dalla buona amministrazione.

Dobbiamo tutti assumerci questo impegno e sentirlo come urgente, sapendo che il tempo in cui viviamo, post pandemia e in attuazione di Pnrr cui si uniscono gli effetti del conflitto in Ucraina, rischia di essere una ulteriore straordinaria occasione per mafiosi e corrotti per mettere le mani su parti del nostro Paese e della sua economia legale.

*presidente di Avviso Pubblico

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