Venticinque anni dalla Strage di via d’Amelio: non smettere di cercare la verità

Oggi ricorrono i 25 anni dalla strage di via d’Amelio, in cui a Palermo persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti della Polizia di stato che componevano la sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Unico sopravvissuto è l’agente Antonino Vullo.

Quella di via d’Amelio è la seconda strage che avviene a 57 giorni di distanza da quella di Capaci.

Dopo la sentenza della Cassazione che alla fine di gennaio del 1992 ha confermato l’impianto accusatorio del maxiprocesso, istruito proprio da Falcone e Borsellino, Cosa Nostra inizia un attacco frontale allo Stato, colpendo i suoi servitori migliori e continuerà a farlo anche nel 1993 con gli attentati a Firenze, Roma e Milano, che genereranno altri lutti e distruzioni.

Sul periodo delle stragi alcune cose sono state accertate giudiziariamente ma molte altre restano ancora da scoprire, come ha recentemente ricordato in un’intervista pubblica Fiammetta Borsellino:

In occasione del venticinquesimo anniversario il Consiglio superiore della magistratura, rende omaggio alla memoria di Paolo Borsellino con un Plenum straordinario presieduto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, (guarda il video dell’intervento) alla presenza dei parenti delle vittime della strage.

Il Csm ha già pubblicato sul proprio sito l’audizione che il Dottor Paolo Borsellino svolse alla Commissione antimafia dell’organo di autogoverno della magistratura il 31 luglio 1998. Saranno inoltre resi pubblici una serie di atti che il Csm ha deliberato di desecretare.

Avviso Pubblico si unisce al ricordo di tutte le vittime della strage di via d’Amelio e si stringe ai loro familiari nella convinzione che sia necessario impegnarsi a percorrere, ai vari livelli istituzionali, tutte le strade possibili per accertare la piena verità sui fatti accaduti.

 

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