Raccontiamoci le mafie: rassegna stampa, foto e video della Rassegna

di Nicola Leoni, Sindaco di Gazoldo degli Ippoliti

165357Una settimana di eventi culturali gratuiti. Presentazioni di libri su mafie, corruzione e legalità, spettacoli teatrali e concerti aperti a tutta la cittadinanza, con l’obiettivo di evidenziare l’importanza e il valore della conoscenza come principale strumento di prevenzione e contrasto ai fenomeni criminali e corruttivi, in un territorio che ha iniziato da poco a fare i conti con la presenza, evidente ed invadente, delle mafie.

Questo e molto altro è stato “Raccontiamoci le mafie”, rassegna organizzata per il secondo anno consecutivo dal Comune di Gazoldo degli Ippoliti in collaborazione con Avviso Pubblico, che si è tenuta a Gazoldo dal 25 settembre al 2 ottobre. Giornalisti, magistrati, storici, esperti di chiara fama si sono incontrati e confrontati di fronte ad un pubblico attento e partecipe su quello che Leonardo Sciascia definiva “l’innalzamento della linea della palma”, una metafora che fotografava il percorso della criminalità organizzata: la colonizzazione di tanti, troppi territori del Nord Italia.

dsb_3371Dall’ex procuratore di Palermo e Torino, Giancarlo Caselli, al Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, passando dagli esperti Nando Dalla Chiesa e Alberto Vannucci, allo storico delle organizzazioni criminali Enzo Ciconte, tutti hanno ribadito un concetto molto chiaro: era impensabile che il fenomeno mafioso rimanesse confinato nel Mezzogiorno, le organizzazioni criminali sono attirate dall’odore dei soldi e hanno trovato nel ricco Nord, non oggi ma decenni or sono, terreno fertile per infiltrarsi prima e radicarsi poi. Nel colpevole silenzio dei mezzi di informazione, nell’imperdonabile sottovalutazione del fenomeno da parte dello Stato, grazie alle connivenze di certi imprenditori e politici. Per farlo hanno utilizzato l’arte della mimetizzazione, usando la violenza solo quando strettamente necessario, affidandosi sempre di più all’arma della corruzione, fenomeno ormai strettamente correlato all’operato delle grandi consorterie mafiose.

dsb_3021Ma Raccontiamoci le mafie è anche memoria e impegno, come quello di Matilde Montinaro, sorella di Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone, che il 23 maggio 1992 viaggiava sulla “Quarto Savona 15” assieme ai colleghi Rocco Dicillo e Vito Schifani. Il relitto dell’auto di scorta è stato concesso dalla scuola Allievi Agenti di Polizia di Peschiera del Garda al Comune di Gazoldo degli Ippoliti, conservato in una teca davanti all’ingresso del Comune per tutta la durata della rassegna.

Raccontiamoci le mafie è stato testimonianza di contrasto “dal basso” alla mentalità mafiosa, che soffoca l’economia e la società italiana. Giornalisti come Michele Albanese, imprenditori come Gaetano Saffiotti e Rocco Mangiardi, amministratori come Giuseppe Antoci e Benedetto Zoccola sono due volte esempio: di un Paese in cui chi fa il proprio dovere finisce troppo spesso “sotto tiro”, minacciato, isolato, colpito nel fisico e nella mente. Ma sono soprattutto esempio di professionisti, lavoratori, servitori dello Stato che dal primo momento hanno scelto le Istituzioni, la legalità, il diritto-dovere di costruire e lasciare in eredità una società che espelle la mentalità mafiosa, violenta e corrotta. Una scelta che hanno pagato e pagano ma che, ribadiscono, rifanno ogni giorno con maggiore convinzione. Non da eroi, ma da cittadini.

171806“È stata una settimana intensa, per emozioni provate e contenuti appresi, tutti di altissimo profilo. Riuscire a realizzare un evento di tale portata in un piccolo Comune di 3000 abitanti certifica quanto ciascuno di noi possa realmente e concretamente fare per cambiare le cose, se c’è collaborazione ed unità di intenti all’interno di una comunità. Assieme ad Avviso Pubblico, per sette giorni abbiamo cercato di offrire al pubblico un vero e proprio percorso di “formazione civile”, ricordando l’esempio di chi purtroppo non è più tra noi ed ascoltando con attenzione chi, compiendo ogni giorno il proprio dovere, ci ricorda che legalità, responsabilità e giustizia non sono solo parole ma si concretizzano in un impegno costante che deve caratterizzare la nostra vita e le nostre azioni, qualunque sia il nostro ruolo nella società.

Per affrontare e vincere le battaglie contro la corruzione e la criminalità organizzata servono competenza, conoscenza dei fenomeni e delle loro evoluzioni nel tempo. Questo è l’obiettivo della nostra rassegna: promuovere una cultura di consapevolezza, attenzione e riconoscimento di corresponsabilità verso una colonizzazione delle mafie ormai accertata anche nei nostri territori, ma che troppe persone tendono tuttora ad ignorare o sminuire. Perché ‘la mafia sarà sconfitta da un esercito di maestre elementari’, come diceva lo scrittore Gesualdo Bufalino, e noi ne siamo assolutamente convinti.”

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