Raccontiamoci le mafie. Inaugurata la Rassegna a Gazoldo degli Ippoliti (MN): “Le mafie rappresentano le forme più evolute di gestione del potere”

dsc_0046Si è svolta ieri, domenica 25 settembre, la giornata di apertura della seconda edizione di “Raccontiamoci le mafie”, rassegna di autori e libri su mafie, legalità e giustizia, organizzata dal Comune di Gazoldo degli Ippoliti (in provincia di Mantova) in collaborazione con Avviso Pubblico.

Alle 17 si è tenuta l’inaugurazione presso la Villa comunale, alla presenza di Matilde Montinaro, sorella di Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone, Calogero Gaetano Paci, Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Leoni, Sindaco di Gazoldo degli Ippoliti e Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico. Sono intervenuti per un saluto istituzionale il Prefetto di Mantova Carla Cincarilli e il Presidente della Provincia di Mantova, Beniamino Morselli. Accanto ai relatori la teca con i resti dell’auto su cui il 23 maggio 1992 persero la vita Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, la scorta di Giovanni Falcone.

dsc_0038“Trasmettere storie, testimonianze, esempi e messaggi”, questo l’obiettivo della Rassegna spiega il Sindaco della città Nicola Leoni, membro del comitato Direttivo di Avviso Pubblico. “Aprire la mente e insegnare a confrontare la realtà che viviamo con le altre. Si può e si deve trovare il modo di portare avanti le idee di tutti quegli uomini che hanno scelto, rischiando, di stare dalla parte dei giusti, risvegliando dal torpore chi non ha ancora realizzato che per avere un Paese migliore c’è da rimboccarsi le maniche”.

“Venendo qui mi sono venute in mente le parole che Paolo Borsellino, proprio il 19 luglio 1992, scrisse in una lettera a dei ragazzi di un liceo di Padova – ha dichiarato Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico – Parole rivolte a chi gli chiedeva cosa poteva fare, dal Nord, per contrastare le mafie. Borsellino scrisse: ‘Parlate della mafia, parlatene alla radio, in televisione, sui giornali però parlatene’. Ecco, discuterne con cognizione di causa è un elemento fondante di questa rassegna”.

dsc_0082“Non c’è un Paese in cui non sia presente la criminalità organizzata, anche sottoforma di bande che prima o poi vengono sconfitte da un’azione repressiva – ha sottolineato Calogero Gaetano Paci, procuratore aggiunto di Reggio Calabria e con un’esperienza di 25 anni in magistratura – Ciò che ha reso le mafie italiane delle organizzazioni criminali così potenti è la loro capacità di instaurare rapporti con tutti i settori della società. Altro che fenomeno arcaico, confinato ad una o più zone del nostro Paese. Stiamo parlando di una delle forme più evolute e moderne di gestione del potere”..

“Mi piace pensare che i ragazzi guardino quella teca, quell’auto, con un filo di speranza, prendendo esempio da storie vere – sostiene Matilde Montinaro – Un filo di speranza di cui questo Paese ha fortemente bisogno. Non saranno questi incontri a sconfiggere la mafia, ma attraverso giornate come queste, attraverso la conoscenza di tante storie di vittime di mafia, potremmo farle nostre e cominciare a prenderle ad esempio. Senza considerarli eroi, senza crearci alibi per non fare nulla”.

dsc_0029La prima giornata della Rassegna è proseguita con la presentazione del libro de “La scelta di Lea Garofalo. La ribellione di una donna alla ‘ndrangheta”, con l’autrice Marika De Maria, Enza Rando, responsabile ufficio legale di Libera e già presidente di Avviso Pubblico, e Pierluigi Senatore, direttore di Radio Bruno.

La giornata si è chiusa in serata con il concerto “Idee che restano”, in ricordo delle vittime innocenti di mafia. Sulle note di brani come “Who wants to live forever” dei Queen, eseguite dalla Banda musicale di Gazoldo degli Ippoliti, e le parole tra gli altri di Giovanni Falcone, Roberto Saviano e Pietro Grasso.

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