Protocollo d’intesa per la gestione dei beni sequestrati e confiscati: Avviso Pubblico presente all’incontro di Bologna

20161024_152119Lunedì 24 ottobre, a Bologna, presso la Camera del lavoro, si è tenuto l’incontro con i rappresentanti territoriali delle organizzazioni ed associazioni promotrici del Protocollo d’intesa per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

La Cgil, Cisl e Uil, Avviso Pubblico, Libera Emilia Romagna e l’Agenzia Cooperare con Libera Terra, grazie al supporto delle Prof.ssa Stefania Pellegrini, Direttrice del Master in gestione e riutilizzo dei beni e aziende confiscate alle mafie dell’Università di Bologna, hanno presentato e discusso la bozza del protocollo da sottoporre ai Presidenti dei tribunali.

All’incontro erano presenti: Mirto Bassoli, Cgil Emilia Romagna; Ciro Donnarumma, Cisl Emilia Romagna; Carmelo Massari, Uil Emilia Romagna; Carmine Maddaloni, Avviso Pubblico; Antonio Monachetti, Libera Emilia Romagna; Luca Grosso, Agenzia Cooperare con Libera Terra; la Prof.ssa Stefania Pellegrini dell’Università di Bologna; Avv.to Stefania di Buccio, collaboratrice del master in gestione e riutilizzo dei beni e aziende confiscate alle mafie e Dott. Gian Guido Nobili, per la Regione Emilia-Romagna.

“Il Protocollo che Avviso Pubblico ha contribuito a redigere”, dichiara la Coordinatrice regionale di Avviso Pubblico, Nadia Monti, “rappresenta una straordinaria esperienza innovativa, resa possibile grazie ad un lavoro di squadra in cui Avviso Pubblico si impegna a promuovere iniziative di solidarietà tra enti, anche nella gestione dei beni sequestrati e a fornire un affiancamento nell’attività di destinazione dagli enti territoriali alle realtà associative e cooperative, promuovendo l’utilizzo di procedure semplici che consentano agli enti di agire in perfetta trasparenza. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati ci aiuta a capire l’importanza di aggredire le mafie nei loro interessi economici, affermando anche un forte principio di valore culturale, etico, educativo. Uno degli elementi è la ricchezza di questo tavolo che segna una svolta nell’assunzione di responsabilità rispetto al contrasto alla criminalità e alle mafie”.
“La rete che stiamo realizzando”, conclude la coordinatrice, “permetterà di unire gli sforzi, ognuno per le proprie competenze, nel far vivere i patrimoni sottratti alla criminalità organizzata per poterli così restituire al territorio per i fini sociali che stabilisce la legge e, per quanto riguarda le aziende, mantenendo i livelli occupazionali, garantendone il cammino legale. Ora è importante che la responsabilità diventi concreta”.

Il protocollo è frutto di una riflessione, avviata quasi un anno fa, sull’opportunità di rafforzare gli strumenti per la gestione dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie. Il primo passo è stato quello, come Avviso Pubblico, di collaborare con la Regione Emilia Romagna nella stesura del progetto di legge “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabile” in approvazione nei prossimi giorni, attraverso il quale la Regione si impegna a promuovere protocolli d’intesa per la gestione dei beni e aziende sequestrati e confiscati, coinvolgendo le parti sociali, nel rispetto delle prerogative dell’autorità giudiziaria e dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

In sostanza, obiettivo delle parti coinvolte è quello di dar vita anche in Emilia Romagna all’attuazione delle buone pratiche già sperimentate con i tribunali di Roma, Palermo e Trapani.

Subito dopo l’approvazione del Testo unico, il protocollo passerà alla Consulta regionale per la legalità e, successivamente i soggetti, promotori incontreranno la Regione Emilia Romagna in modo da definire ufficialmente il protocollo che sarà, successivamente, presentato ai Presidenti dei Tribunali.

 

 

 

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