Presentata la Relazione 2016 della DNA: ‘Ndrangheta, presente in tutte le Regioni d’Italia e in tutti i settori

Si è svolta il 22 giugno a Roma, nella Biblioteca del Senato intitolata a Giovanni Spadolini, la presentazione della Relazione Annuale 2016 sulle attività svolte dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, presieduta dal Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti.

Sono intervenuti: Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrosimo, Rosy Bindi, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Isaia Sales, storico e Giovanni Bianconi, giornalista.

Presente in sala il Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà, il Coordinatore nazionale, Pierpaolo Romani e il Coordinatore regionale e Presidente della Commissione speciale antimafia della regione Lombardia, Gian Antonio Girelli.

Lo stato della criminalità organizzata in Italia: un panorama poco confortante
Il Procuratore nazionale Franco Roberti ha messo in evidenza come le mafie indirizzano gli investimenti pubblici, sparano molto meno ma corrompono molto di più, diventando esse stesse ‘autorità pubblica’ ed essendo in grado di governare processi e sorti dell’economia.

Cosa Nostra registra una stagione di crisi – grazie ad arresti e confische inferti in questi anni dallo Stato ma rimane “un’organizzazione solida, strutturata nel territorio, riconosciuta per autorevolezza da vasti strati della popolazione, dotata ancora di risorse economiche sconfinate”.

‘Ndrangheta è “presente in tutti i settori nevralgici della politica, dell’amministrazione pubblica e dell’economia”, dal nord al sud d’Italia, ed è forte anche in diversi Paesi europei, in America e in Australia.  Alcune indagini hanno inoltre “rivelato un rapporto tra la ‘Ndrangheta, esponenti di rilievo delle Istituzioni e professionisti – legati anche ad organizzazioni massoniche ed ai Servizi segreti – di piena intraneità, al punto da giocare un ruolo di assoluto primo piano nelle scelte strategiche dell’associazione, facendo parte di una ‘struttura riservata’ di comando”.
Infine al nord desta particolare preoccupazione l’attivismo della ‘ndrangheta nel tentativo di inserirsi nella realizzazione delle grandi opere, tra cui, in passato, i lavori legati ad Expo 2015, ed oggi la Tav, nonché la capacità di fare dei più importanti scali portuali degli punti di sbarco dei stupefacenti.

Camorra sono in corso “ampi sommovimenti negli assetti criminali camorristici” e la situazione di “elevato pericolo per l’ordine pubblico è resa ancor più grave dai protagonisti di questi scenari, spesso nuove leve criminali: killer giovanissimi che si caratterizzano per la particolare ferocia che esprimono ed agiscono al di fuori di ogni regola”.

Mafia e Terrorismo
Quanto al terrorismo, se c’è stato un arretramento territoriale del cosiddetto Stato islamico in più scenari, e il fenomeno dei foreign fighters ha visto “una contrazione del numero delle partenze”, indicazioni provenienti dai vertici dell’organizzazione terroristica indicano l’intento di “colpire all’interno dei territori dei paesi occidentali”, e quindi emerge un “maggiore allarme per il nostro Paese”.

Mafia e Massoneria
Il rapporto tra mafia e massoneria non è una invenzione”, ha messo in guardia nel suo intervento la presidente dell’Antimafia Bindi, secondo la quale “la politica ha perso ruolo di guida dei processi finanziari ed economici”, ma dovrebbe “ritrovare la voglia di guidare i processi, idee, classi dirigenti.

“Rischia di sfuggire la penetrazione imprenditoriale ed istituzionale delle mafie: non dobbiamo cullarci sugli allori e non dobbiamo abbassare la guardia”, ha avvertito il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Roberti, il quale ha sottolineato che se “il nuovo trend di infiltrazione mafiosa è il settore del traffico di rifiuti”, attenzione va posta anche al tema migranti: le presenze delle mafie straniere si sono particolarmente aggravate nell’ultimo periodo. Dei 54 mila detenuti, 18.500 sono stranieri, pari al 33%. Insomma: “Se non c’è integrazione questi soggetti diventano facile preda della criminalità”.

Per consultarla integralmente clicca qui: RELAZIONE DNA 2016

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